L’arresto lampo da parte degli uomini del commissariato dei due giovani modicani autori della rapina dell’anziana donna nel quartiere Santa Lucia ha fatto giustizia su un caso che ha scosso l’opinione pubblica a Modica. La refurtiva è stata recuperata e presto verrà restituita alla legittima proprietaria. Per restituirle invece la tranquillità ci vorrà ancora molto tempo. Siamo andati a trovarla nella sua casetta di Via Santa Chiara, uno dei quartieri storici di Modica. Uno scorcio suggestivo, fuori dai percorsi turistici e anche purtroppo dall’attenzione comune. Chi ha avuto la possibilità è andato via. Sono rimasti in pochi, tanti sono anziani legati alle proprie radici. Di notte queste stradine diventano terra di nessuno. E proprio al calare delle tenebre che lunedì si è consumato il fattaccio. Due giovanissimi modicani con il volto travisato da una calza collant hanno aperto con una spallata la porta di casa della signora Rosaria, l’hanno afferrata e sotto la minaccia di un coltello l’hanno costretta a consegnare il poco contante che teneva dentro, un paio di orecchini e le hanno quindi strappato la collanina prima di andarsene via lasciando la poveretta nello sconforto più totale. La signora ci accoglie con un sorriso anche se negli occhi nasconde ancora la paura per quanto passato. Le chiediamo di raccontarci quei minuti concitati. “Erano le 20 io stavo mangiando quando ho visto due ragazzi che erano davanti la porta. Non ho avuto neanche il tempo di spaventarmi. Uno dei due ha dato una spallata alla porta e sono entrati. Mi hanno afferrato, uno mi teneva la mano sulla bocca per non farmi urlare, l’altro mi minacciava con un coltello cercando però di tranquillizzarmi, dicendomi che non mi avrebbero fatto del male, che volevano solo soldi e gioielli. Hanno preso il mio borsellino con 50 euro, un paio di orecchini e la collanina che avevo al collo, tutti ricordi di famiglia”. Cosa pensava in quei momenti?
“Pensavo che mi avrebbero fatto del male, che non sarei sopravvissuta. Pregavo che tutto finisse al più presto. Ricordo i loro occhi che mi fissavano e la mano stretta sulla bocca. Poi sono andati via, io sono uscita e ho cominciato a gridare. Sono usciti i miei vicini e hanno chiamato la polizia. Io non avevo neanche la forza e la lucidità di prendere il telefono e fare il numero”. Dal tono della voce della signora Rosaria che è rimasta vedova 8 anni fa si può intuire il terrore di quei momenti. “Ogni notte quando vado a dormire non riesco ad addormentarmi. Penso a loro, a quello che avrebbero potuto farmi. Ora ho paura ad uscire, sto chiusa in casa. Quando qualcuno bussa alla mia porta mi viene il panico. Per ora non vado neanche a trovare le mie vicine di casa per non uscire di sera. Cosa che facevo prima. Spero di poter tornare presto alla mia vita di sempre”. La Polizia con un’operazione lampo ha catturato i due, uno dei quali minorenne. Cosa si sente di dire a questi due ragazzi? Li perdonerebbe se li avesse davanti? “Intanto li vorrei ringraziare per non avermi fatto niente. Ho visto infatti cosa è successo agli anziani di Vittoria e ho capito che mi sarebbe potuta andare molto peggio. Poi non c’è dubbio che hanno sbagliato e che devono pagare il loro conto con la giustizia. Così magari capiranno quello che hanno fatto e se ne pentiranno. Ora voglio solo riconquistare la serenità perduta”.