Ha testimoniato la parte offesa ieri, nel corso della prima udienza del processo a carico del modicano A.F., 45 anni, comparso davanti al giudice onorario Francesca Aprile con l’ accusa di minacce, violenza privata e lesioni personali aggravate. L’uomo, difeso dall’avvocato Antonino Iozia, in due occasioni, nel novembre del 2006 e nel luglio del 2007avrebbe minacciato e malmenato l’allora appena diciottenne S.C., reo di intrattenere una relazione amorosa con la sua ex moglie, la quarantenne T.C. Il ragazzo, costituitasi parte civile rappresentato dall’avvocato Mario Caruso, ha raccontato in aula di essere non solo rimasto traumatizzato fisicamente per le botte ricevute ma di aver sofferto soprattutto psicologicamente anche per il fatto che la donna avesse un carattere particolare. Tanto che per qualche anno, S.C. ha avuto difficoltà a relazionarsi con le sue coetanee. La prima volta l’imputato, roso dalla gelosia, dopo averlo trovato in casa della ex moglie lo avrebbe aggredito sferrandogli dei pugni in viso che il giovane riusciva però a schivare proteggendosi con le braccia che rimanevano ammaccate. La seconda volta, invece, per picchiarlo al fine di dissuaderlo definitivamente dalla frequentazione che lo rodeva assai, avrebbe atteso che il ragazzo uscisse nottetempo dall’abitazione di T.C. dove , appena fuori dal portone, gli avrebbe teso un agguato. Questa volta, però, il ragazzo, ferito al fianco con un cacciavite, finiva in ospedale mentre il rivale in amore finiva denunciato all’Autorità. Il processo proseguirà il prossimo 18 giugno quando a raccontare i particolari della vicenda, questa volta, sarà la donna.