Presunta truffa alla Unione Europea. Prima udienza del processo contro l’amministratore unico della F.lli Zaccaria, società modicana specializzata nella vendita di attrezzature e mezzi agricoli, e dieci titolari di altrettante aziende agricole ubicate nell’agro di Modica, Scicli, Pozzallo, Ispica, Ragusa, Comiso, Santa Croce Camerina e Palazzolo Acreide, tutti imputati in concorso di truffa e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. Gli undici, difesi dagli avvocati Fabio Borrometi, Salvatore Campanella, Luigi Carpenzano, Vincenzo Iozzia Salvatore Poidomani e Pietro Rustico, fra il 2005 ed il 2007 avrebbero indotto in errore l’Ispettorato Provinciale dell’Agricoltura di Ragusa, a cui presentavano domanda di contributi FEOGA, inerenti un progetto ai sensi del POR Sicilia 2000/2006 che finanziava l’acquisto di attrezzature e mezzi per l’agricoltura. Stante l’accusa, ammonterebbe ad oltre mezzo milione di euro la somma ottenuta con le false attestazioni. Il meccanismo, ben rodato, consisteva nella consegna dietro corrispettivo delle attrezzature agricole i cui documenti fiscali relativi alla vendita, però, venivano emessi solo dopo che la richiesta era stata finanziata. Simulando, dunque, le vendite in epoca successiva a quella del decreto di concessione dei contributi, atteso che gli acquisti effettuati prima della domanda non potevano essere ammessi. I controlli dei militari della Guardia di Finanza scattavano a seguito della segnalazione fatta da alcuni funzionari dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura insospettiti dal fatto che i beneficiari dei suddetti contributi si rivolgessero tutti ad una stessa ditta. La prossima udienza del processo è stata fissata per il 2 dicembre.