Shopping sfrenato a spese altrui. Un breve rinvio, al 21 maggio, affinché il vice procuratore onorario Diana Iemmolo proceda alla riqualificazione del capo di imputazione da ricettazione ad appropriazione indebita aggravata. Questo quanto accaduto ieri durante il processo a carico della sciclitana Carmelinda Sammito, 32 anni, comparsa davanti al giudice onorario Francesca Aprile per rispondere del reato di ricettazione aggrava e continuata. L’imputata, cassiera di un supermercato ubicato in contrada Rizza nel borgo marinaro di Sampieri, è accusata di aver utilizzato la carta di credito dimenticata dal compaesano G.G. 56 anni, dopo aver fatto la spesa e della quale lo stesso, parte offesa costituitasi parte civile rappresentata dall’avvocato Giuseppe Pellegrino (nella foto), immediatamente denunciava lo smarrimento. La Sammito, invece, che la carta l’aveva trovata sul nastro della cassa, non solo non avvertiva il cliente, ma dal 3 al 23 giugno 2007 la utilizzava sottraendo dal conto di G.G. ben 4.272 euro. Per quattordici volte veniva utilizzata nello stesso supermercato dove l’imputata lavorava, e dove vi spendeva la somma totale di 3.200 euro in cibarie ma principalmente prelevando direttamente dalla cassa denaro contante. La pacchia finiva di lì a poco, però, in quanto la Sammito veniva scoperta ed individuata a causa delle strisciate di volta in volta registrate. In aula, ieri, il proprietario del supermercato ha raccontato che convocata la dipendente affinché spiegasse l’accaduto, la stessa ammetteva di essersi indebitamente appropriata della carta di credito sbadatamente dimenticata dal cliente G.G.. Il procedimento, dopo l’avvenuta riqualificazione del reato, proseguirà con l’ascolto degli altri testimoni.