Mentre a Comiso ci si affligge perché il piano delle edicole non è stato approvato, si perdono milioni di euro a causa della dichiarazione di dissesto. L’8 aprile infatti, è stato approvato il DECRETO LEGGE 35 DEL 2013, che entro 180 giorni deve essere convertito in legge, con cui il governo nazionale si è impegnato a pagare 40 miliardi di euro dei cento complessivi di debiti maturati dalle Pubbliche Amministrazioni nei confronti dei privati. In parole povere accedendo a un percorso offerto da questo decreto anche il Comune di Comiso avrebbe potuto provare a saldare una parte dei suoi debiti nei confronti di aziende private, facendosi un prestito da restituire in 30 anni con gli interessi. Ma nel decreto, vi sono due commi, il 15 ed il 16, che recitano testualmente “i Comuni in dissesto non possono accedere al fondo perché il debito è della commissione straordinaria”. Questi probabilmente, sono gli effetti più deleteri della dichiarazione di dissesto a Comiso, effetti che resteranno in eredità, a meno che il governo nazionale non decida di istituire un fondo straordinario anche per i comuni in dissesto. Ma ad oggi c’è solo questo decreto che avrebbe potuto dare una grossa boccata d’ossigeno agli enti, ed ai privati che vantano grossi crediti.