“Esprimo – ha commentato il capogruppo di Pid – Cantiere Popolare di Ragusa Giorgio Mirabella – il mio più profondo dissenso rispetto l’esito dei lavori consiliari di mercoledi pomeriggio che, erano in seduta di prosecuzione rispetto al giorno precedente, quando è mancato il numero legale. I lavori sono ripresi con la trattazione del punto relativo alla tassa di soggiorno che è stato approvato. Subito dopo, anzicchè discutere il punto relativo alla proposta formulata dal gruppo consiliare del Pid – Cantiere Popolare sull’abbattimento dei costi della politica, il consesso ha proceduto al prelievo del punto sulla modifica del regolamento del canone idrico. Ebbene in fase di trattazione e votazione dello stesso è mancato nuovamente, e definitivamente il numero legale. Vuol dire, in estrema sintesi, che dovrà essere la prossima consiliatura di Palazzo dell’Aquila ad affrontare non solo il punto poc’anzi citato, ma anche la proposta che era stata formulata dal Pid per il ridimensionamento dei costi afferenti alle commissioni e al gettone da percepire per le sedute del Consiglio comunale. L’attuale Consiglio, che è stato convocato la prossima settimana, per discutere la rendicontazione di bilancio, non potrà più affrontare tale punto. Tale circostanza fa quasi pensare alla volontà manifesta dei consiglieri comunali di non voler trattare e discutere il ridimensionamento dei costi, nonostante il gruppo del Pid – Cantiere Popolare avesse già pronto un emendamento alla proposta originaria per inserire ulteriori elementi di modifica alla stessa, venendo incontro alla volontà espressa, in sede di Commissione Affari Generali dai componenti. In Consiglio si è verificata la stessa identica situazione di quanto avvenuto a suo tempo in Commissione Affari Generali, quando è stata affrontata la proposta in oggetto. Anche in quella circostanza, al momento di metterla ai voti è mancato il numero legale. Ciò vuol dire solo una cosa che i consiglieri comunali, nonostante le tante manifestazioni esternate anche a mezzo stampa di abbattere i costi della politica, dinnanzi la decisione da assumere, passibile di qualunque modifica come da noi ampiamente detto, non ha avuto il coraggio o l’interesse di andare sino in fondo alla vicenda. Sarà adesso il prossimo Consiglio che si insedierà a Palazzo dell’Aquila a doverla affrontare. Ritengo tale atteggiamento ingeneroso sia nei confronti dei consiglieri di Pid – Cantiere Popolare che hanno lavorato alla formulazione della proposta seguendo tutto l’iter procedurale previsto, sia nei confronti della collettività, dinnanzi alla quale hanno dimostrato la non volontà di ridurre i costi”.