Il Collegio penale, presidente Antongiulio Maggiore, a latere Francesco Chiavegatti e Vincenza Rada Scifo, ha condannato a 2 anni di reclusione e 2.000 euro di multa il tunisino Hamdi Abdelghani accusato di rapina e lesioni aggravate. L’imputato, inoltre, è stato condannato al risarcimento dei danni causati alla parte offesa e che verranno quantificati in sede civile. I fatti all’attenzione del tribunale penale accadevano il tre novembre 2011 a Marina di Modica quando il trentenne modicano D.S. veniva picchiato e rapinato da tre tunisini. Questi, costituitosi in giudizio rappresentato dall’avvocato Tiziana Boscarino, quella sera si era recato nella sua abitazione estiva di Marina di Modica in via del Laghetto, come faceva spesso, per controllare che non vi fossero avvenuti furti. Fermatosi davanti al cancello veniva accostato da una Fiat Ulisse dalla quale scendeva un extracomunitario che gli intimava di consegnargli il portafogli. Al suo rifiuto il tunisino s’infilava nell’auto, sfilava le chiavi dal cruscotto mentre dall’Ulisse scendevano altri due connazionali. Uno dei quali bloccava la vittima, l’altro gli rovistava nelle tasche e nell’auto. Il terzo, dopo avergli preso il telefonino ed il poco denaro che aveva con sé, lo colpiva violentemente al viso. Finito a terra, il modicano veniva picchiato a sangue. I tre fuggivano. Alla meno peggio D.S., dopo essersi ripreso, riusciva ad arrivare al Maggiore dove veniva ricoverato con prognosi di venti giorni. Le indagini scattate dopo la denuncia dei fatti portavano all’arresto di due tunisini: Abdelghani, appunto condannato, ed Echi Yahia 35 anni, estraneo ai fatti principali ma imputato per la ricettazione del cellulare. Quest’ultimo, difeso dall’avvocato Francesco Ricotti (nella foto), ieri è stato assolto dal collegio penale.