Conad Sicilia compie 40 anni

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Conad Sicilia celebra al Teatro Garibaldi di Modica i quarant’anni della propria storia con la tavola rotonda Conad Sicilia 1973-2013: al Sud si può. Anche al Sud, infatti, può nascere un’impresa cooperativa sana, capace di generare valore per la propria crescita e per lo sviluppo del territorio siciliano. Alla tavola rotonda intervengono il direttore generale Conad Francesco Pugliese, il direttore generale Conad Sicilia Giorgio Ragusa, il Presidente della Commissione Attività Produttive all’ARS Bruno Marziano, il presidente di Legacoop Sicilia Elio Sanfilippo e il presidente regionale di Confcommercio Sicilia Pietro Agen.

Quarant’anni: una ricorrenza importante per ribadire il valore del modello imprenditoriale cooperativo a proprietà diffusa e il sistema di valori a cui si ispira, un modello di impresa che nell’attuale crisi economica si rivela capace di generare ricchezza, nuova occupazione e formare professionalità. Sono queste le solide radici di Conad Sicilia, a cui hanno dato vita i soci, i fornitori, le comunità locali.

Radici che nel volume del professor Saverio Terranova Conad Sicilia 40 anni di storia per il futuro. 1973-2013 trovano un’adeguata valorizzazione attraverso la puntuale descrizione di fatti e avvenimenti anche attraverso un ricco corredo di documenti. Quarant’anni che “contano”, in quanto maturati in una terra, quella siciliana, dove la cooperazione ha alternato anni di esaltazione ad anni difficilissimi improntati ad una modesta diffusione.

Nell’attuale contesto di incertezza economica, di mancanza del lavoro e di difficoltà generale della società, uno studio come questo, realizzato sul valore di una piccola cooperativa che è riuscita a diventare grande con le sole proprie forze, è indirettamente anche lo specchio della vita di tanti siciliani che si riconosceranno nel fluire degli avvenimenti riportati con una ricca e completa documentazione di testimonianze.

La storia di Conad Sicilia è parte della storia dell’economia del Sud – vale a dire quasi la metà del territorio italiano e un quarto del Pil nazionale –, un territorio che ha vissuto profonde trasformazioni, legate da un comune filo ai cambiamenti istituzionali e produttivi che hanno caratterizzato lo sviluppo economico del resto del Paese.

Sud che è una grande risorsa per la ripresa dell’economia italiana; anche se necessita di uno sviluppo sano e di politiche di sviluppo basate sul miglioramento produttivo e concorrenziale. Conad Sicilia lo ha capito da tempo e in Sicilia – terra vocata ad un’agricoltura di qualità e dove le risorse della natura si sono rivelate basilari per la nascita di piccoli stati agricolo-marinari, insufficienti, tuttavia, per uno sviluppo industriale anche solo di media scala – è cresciuta innovando e modernizzando il tessuto economico locale, con contenuti sia di prodotto sia di servizio, con format di mercato competitivi e “disegnati” sulle esigenze di un consumatore che cambia le proprie abitudini di spesa.

Conad Sicilia fa la propria parte e le pagine di questo libro lo testimoniano con una ricchezza di dati ed eventi. Ma chiede qualcosa in più alla Sicilia, perché vede le potenzialità per far crescere l’economia isolana con l’iniziativa dei mercati, delle imprese e del lavoro. Chiede una strategia che individui le direttive e gli obiettivi su cui indirizzare lo sviluppo, in una prospettiva di lungo periodo che valorizzi le risorse isolane per dare nuova forza a tutta l’economia italiana.

 

“Rileggere la storia di quarant’anni di Conad Sicilia – sottolinea il direttore generale Giorgio Ragusa –, il suo divenire in epoche diverse, ognuna con i propri chiaroscuri, l’affermarsi certamente faticoso di un modello cooperativo che ha radici nello sforzo collettivo di tanti uomini e tante donne, ci rende orgogliosi. E’ un impegno che vorremmo diventasse patrimonio comune per superare la crisi economica, nell’interesse del Paese e non solo del sistema produttivo locale. Vogliamo crescere con i nostri soci e ambire a traguardi sempre più alti, valorizzando le specificità che ci rendono distintivi in quel difficile mercato che è la grande distribuzione.”