Possesso di documenti falsi validi per l’espatrio. E’ il reato che ha condotto gli agenti della Sezione Volanti di Ragusa all’arresto di un architetto truffatore catanese di quarant’anni, residente a Palermo. Ieri pomeriggio è stata una pattuglia della polizia di Stato a notare nel parcheggio di un centro commerciale del capoluogo, due persone a bordo di un’auto che si aggiravano con fare sospetto. Monitorati i giri che i due stavano facendo nel parcheggio, gli agenti li hanno fermati per un controllo che ha di certo innervosito il conducente, ossia l’architetto catanese, che era in compagnia di un trentenne. I due avrebbero dichiarato, in un primo momento, di essere a Ragusa per motivi turistici. All’interno dell’auto, gli agenti hanno trovato due cellulari nuovi ancora confezionati. I due uomini riferivano di averli comprati ma non avrebbero fornito alcuna documentazione, motivo per cui gli agenti li hanno perquisiti. All’interno di una tasca dei pantaloni dell’architetto, è stata trovata una carta d’identità riportante dati completamente diversi da quelli forniti, ma con la sua fotografia. L’uomo a quel punto, essendo stato scoperto, avrebbe fornito le sue generalità complete ed è emerso che si sarebbe trattato di un truffatore “professionista”, per di più specializzato in reati ai danni di negozi di telefonia ed elettronica. L’uomo è stato trovato anche in possesso di quattro carte di identità false valide per l’espatrio, di altrettante patenti contraffatte e sei tessere sanitarie con codice fiscale. Gli agenti hanno ricostruito i movimenti della giornata. L’architetto, insieme ad un trentenne, si erano recati nella mattinata in due centri commerciali di Catania, prendendo di mira i negozi di telefonia. L’uomo si presentava come architetto, esibiva documenti falsi, buste paga anche queste false, stipulava un contratto di abbonamento a servizi telefonici ed otteneva in cambio un cellulare di ultima generazione del valore di circa 700 senza alcun anticipo. Stessa cosa sarebbe stata compiuta subito dopo a Ragusa, ma dopo aver esibito altri documenti falsi e con lo stesso modus operandi, il finanziamento non è stato accettato telematicamente e, quindi, si era allontanato insieme al suo complice per andare a truffare un altro centro commerciale di Ragusa. A bloccare il raggiro il tempestivo intervento degli agenti della polizia di Stato. L’architetto truffatore, che sarà destinatario della misura di prevenzione del divieto di fare ritorno nel Comune di Ragusa per 3 anni, è stato associato alla casa circondariale del capoluogo. La merce ritrovata è stata restituita ai titolari dei negozi truffati.