Mentre c’è chi fa l’ultimo appello, come ultima spiaggia, al senso di Unità a quei partiti che, con grande senso di responsabilità, hanno espresso posizioni e candidato sindaco; c’è anche chi propone la propria candidatura a sindaco in sordina. Nel primo caso parliamo della segreteria del Pd di Ragusa che ha invitato gli ex alleati Idv, Sel, Città e Megafono per stasera per tentare, ancora una volta, di ricostruire il centrosinistra. Ma se, ci chiediamo, non è stato accolto l’invito di una settimana fa del candidato sindaco di “Partecipiamo” e Sel, Giovanni Iacono, ad abbandonare i personalismi e a partecipare alle primarie della “Chiarezza Programmatica”, perchè mai si dovrebbe rispondere a questo ennesimo appello all’Unità? Ma può essere che i risultati di stasera ci smentiscano, e tutti gli ex alleati di centrosinistra risponderanno all’appello, compiendo un passo indietro rispetto le candidature già espresse, per ricostruire un’area di centrosinistra. 24 ore ancora e sapremo quale sarà la risposta.
Senza risposta, invece, appare, la candidatura a sindaco di Ragusa di Ciccio Barone che, dai 6×3 affissi in città, annuncia la propria candidatura a sindaco con il sostegno di tre liste civiche, i cui simboli sono riportati accanto alla gigantografia elettorale. Di certo c’è la lista “Idee per Ragusa”, le altre due veramente non sono note. Perchè mai Barone, che è un “animale politico”, un amministratore navigato, e comunque un buon comunicatore, in questo caso ha scelto di non avere visibilità mediatica e sugli organi di informazione, lasciando al simbolico manifesto elettorale il compito di informare? Eppure lo stesso Barone in tante occasioni ha avuto modo di ribadire che non è il candidato sindaco che fa l’essenza, ma piuttosto i programmi che fanno la differenza. Ma se non si conoscono i programmi perchè non sono stati presentati, perchè mai è stato invertito il principio ispiratore di questa campagna elettorale? Che Barone dovesse essere tra i candidati a sindaco di Ragusa era nell’aria da molto, da quanto l’allora tavolo di centrodestra aveva cominciato a compiere i primi passi di coalizione, prima ancora che inciampasse e si facesse irreparabilmente male. Dunque non è una sorpresa, ma non si capisce Barone di chi è espressione, se non di sole tre liste civiche, i cui promotori si sconoscono. Certo novanta persone, ed è giusto dirlo, hanno dato fiducia all’ex assessore comunale, in questa nuova avventura, ma non si sa con quali programmi, in quale aree politiche si colloca, se i partiti di centrodestra come Grande Sud, La Destra e il Pid – Cantiere Popolare lo appoggiano, se pur di essere il candidato sindaco ha interrotto le comunicazioni, pur di esserci. Le scelte compiute con l’affissione del manifesto elettorale, prima ancora che di una convocazione stampa o di un semplice documento, farebbero capire che le regole di comunicazione politica sono state invertite, o addirittura bypassate, e che la gente senza poter ascoltare o poter leggere, debba essere nelle condizioni di scegliere chi dovrà governare la città per i prossimi cinque anni. Può esser che tutto ciò sia innovativo, e che gli organi di informazione nell’era informatica non abbiano più appeal. Probabilmente è vero, ed allora attendiamo di sapere il resto che riguarda Barone e i suoi programmi sui prossimi 6×3 e banner pubblicitari che il candidato sindaco farà affiggere in città.