Salvatore Amaddio e Francesco Gulino, ragusani entrambi pregiudicati per reati specifici, Giovanni Lorefice di Modica e Salvatore Vinci di Rosolini. Sono le persone arrestate stamani nell’ambito dell’operazione “Free Country” condotta da polizia e carabinieri, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Ragusa. Tutti sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alle estorsione, tentate estorsioni, furti aggravati e in un caso di ricettazione. La banda avrebbe messo a segno questi reati nei confronti di aziende agricole e zootecniche del territorio ibleo, tra la fine del 2011 e nei mesi successivi. Il metodo adottato era quello del “cavallo di ritorno”, ossia avrebbero rubato mezzi agricoli di svariate decine di migliaia di euro o capi di bestiame, e poi si sarebbero messi in contatto con le vittime chiedendo somme di denaro in cambio della restituzione e del silenzio. Ovviamente tali furti mettevano letteralmente in ginocchio i produttori che, pur di proseguire nell’attività lavorativa, sarebbero stati disposti a pagare. E così in un caso, gli investigatori avrebbero accertato il furto di un trattore che sarebbe stato restituito previo pagamento di sei/sette mila euro. Poca la collaborazione ricevuta dalle vittime, così polizia e carabinieri hanno dovuto basare la loro attività investigativa con appostamenti e numerose intercettazioni telefoniche e ambientali. Addirittura è stato scoperto anche un caso di ricettazione per due mezzi rubati e custoditi in territorio di Mineo da parte di un uomo di Tortorici della provincia di Messina, verso cui tra l’altro sarebbe stata anche movimentata una partita di capi di bestiame, presumibilmente rubata. Leader dell’organizzazione – come spiegato dai vertici di polizia e carabinieri – sarebbero stati Amaddio e Gulino, che in precedenti operazioni negli anni passati erano stati già arrestati per gli stessi reati lasciando in bolletta gli agricoltori. Dopo esser stati scarcerati i due avrebbero iniziato la nuova attività, creando uno stato di soggezione nelle vittime. L’attività investigativa ha preso le mosse da due distinte denunce presentate in questura e dai carabinieri per il furto di trattori appena acquisitati dalle vittime. A questo elemento si sono aggiunti anche gli strani rinvenimenti di mezzi rubati, e lasciati in aperta campagna in orari insoliti. Incrociando i dati sono state ricostruite le fila del sodalizio criminale, di cui oltre ai quattro arrestati di stamani, fanno parte altre quattro persone al momento denunciate.