Da Oriente a Occidente per approdare nel Sud Italia e in Sicilia in un crescendo di sonorità. La mediterraneità al centro del secondo partecipatissimo appuntamento di “Ibla Folk”, la rassegna di musica folk e world in corso al Teatro Donnafugata di Ragusa Ibla. Ieri sera il doppio concerto aperto dal gruppo “Nakaira” che ha presentato un repertorio molto particolare che riflette le tradizioni europee e in particolare quelle greche, balcaniche, celtiche e spagnole. Un percorso originale per viaggiare attraverso la musica lungo il Mediterraneo, crocevia e luogo di incontro dei popoli. Formato da Franco Barbanera (fiati, cornamuse, clarinetto), Salverico Cutuli (fisarmonica), Francesco Emanuele (bouzouki e chitarra), Marco Carnemolla (contrabbasso e cori), Mario Gulisano (percussioni e voce) e con ospite Francesca Guccione (violino), i “Nakaira” hanno aperto con un pezzo dal sapore orientale, preso a prestito dalla Turchia, prima di passare a canzoni provenienti dai Balcani, dalla Grecia e dalla Spagna. In scena sono così comparsi anche strumenti tipici di quei Paesi, come una cornamusa spagnola, tipica della Galizia o un caval, flauto dei Balcani. Chiusura con una melodia greca inframmezzata da sonorità siciliane mentre poco prima il gruppo aveva regalato una bellissima interpretazione della canzone siciliana “Amuri Amuri”. Dedicata alle musiche del Sud Italia, in particolare Sicilia, Calabria e Puglia, l’esibizione del secondo gruppo presente in rassegna, quello dei “Faciti Rota” che ha proposto un repertorio attinto dalla musica di tradizione orale inserendo anche l’utilizzo di strumenti tipici come la lira calabrese, il mandolino o lo tzouras greco. Il gruppo è formato da Turi Dipasquale (voce), Saro Tribastone (pletti), Marilena Fede (danza, tamburello e voce), Giusy Cassisi (danza) e Andrea Chessari (tamburello e lira calabrese). E nell’esibizione di ieri sera hanno ricreato i ritmi propri del ballettu siciliano e della tarantella calabrese fino ad arrivare alla pizzica pugliese. Tanto ritmo che ha spinto alcuni spettatori ad alzarsi e a ballare in fondo alla sala, accompagnati anche dall’incessante ritmo vibrato del marranzano suonato da Dipasquale. Non sono mancate le serenate dai testi più antichi, rintracciate nella tradizione iblea, così come non è mancato un omaggio alla musica popolare catanese con il canto dei marinai di Ognina, trascritto più di cento anni fa. Omaggio alla Puglia non solo con le sue tarante ma anche con un canto d’amore in dialetto greco antico, un dialetto che si parla a Kalimera, un piccolo paese della Puglia. Il finale ha visto sul palco entrambi i gruppi che hanno proposto alcune tarantelle ben interpretate non solo in musica grazie all’apporto di tutti i musicisti ma anche dalla danza con costumi tipici da parte di Marilena Fede e Giusy Cassisi. Il prossimo e ultimo appuntamento con “Ibla Folk” vedrà un incontro tra musica celtica e musica popolare siciliana. Ad esibirsi, venerdì prossimo 19 aprile, sarà il gruppo “Shannon’s wind” interamente composto da donne. “Ibla Folk” è una rassegna ideata e organizzata dall’Associazione Culturale Darshan, presieduta da Mario Gulisano, con la piena collaborazione del Teatro Donnafugata di Ragusa Ibla e con il coordinamento artistico di Salvatore Dipasquale, Saro Tribastone e Annalisa Figura. Prenotazioni al 339.2912245, info ai numeri 335.5953582 e 339.6660256. Pagina social www.facebook.com/iblafolk.