Ore decisive, di valutazione e riflessione, a Ragusa, per Pd, Udc e Megafono, dopo la decisione di Territorio di tirarsi fuori dallo strumento delle primarie. Da sabato nessuna dichiarazione ufficiale, ma situazione in stand by, l’uno per capire le intenzioni dell’altro, e se esiste ancora una coalizione di centrosinistra e se si può ancora parlare di alleanze. Ad oggi il Pd è l’unico partito ad aver presentato, alla scadenza del termine fissato per mezzogiorno di sabato scorso, la candidatura a sindaco per le primarie di Peppe Calabrese. Udc e Megafono, invece, hanno chiesto 48 ore di tempo per sciogliere le riserve. Il Megafono, per voce del coordinatore provinciale Claudio La Mattina, pare che domani mattina ufficializzerà la propria posizione. Non si esclude che anche l’Udc nelle prossime ore possa uscire allo scoperto. “Per lo scudo crociato – ha spiegato il deputato regionale Orazio Ragusa – lo strumento delle primarie scaturito dall’intesa palermitana rimane l’unico strumento utile da perseguire. Se ciò non fosse possibile l’Udc non avrà certo difficoltà ad essere protagonista nelle amministrative di giugno”. Intanto oggi è un giorno piuttosto intenso in casa Pd, tra incontri del coordinamento cittadino e forse per tentare qualche altra alleanza, qualora il triumvirato dovesse sgretolarsi. Da Palermo il segretario regionale Lupo ha detto ai suoi di procedere con la linea sinora tracciata, anche da soli se fosse necessario. L’altra possibilità che qualcuno vorrebbe prendere in considerazione è compiere tutti un passo indietro in termini di ritiro delle candidature, abbandonare lo strumento delle primarie, e procedere con l’indicazione di una candidatura super partes che sia collante per i tre partiti. Su questa ipotesi pare tutti siano consapevoli, rimanebbe da trovare a questo punto il candidato giusto.