Un’assemblea molto partecipata, più di 40 gli interventi e tutti convergenti nell’idea di ritirare l’adesione alle primarie di coalizione indette, per il prossimo 14 aprile, dalle forze politiche componenti la maggioranza a sostegno del governo regionale. Questa la sintesi fatta dal presidente provinciale Michele Sbezzi della lunghissima riunione tenutasi venerdì sera nella sede del movimento ‘Territorio’, caratterizzata anche dal collasso da affaticamento che ha costretto il deputato Nello Dipasquale a passare la notte in ospedale.
“Avevamo accolto con slancio immediato – spiega Sbezzi – la richiesta di partecipare a queste primarie, rivoltaci dal segretario regionale del Pd Giuseppe Lupo. Ritenevamo, e continuiamo a ritenere, che ogni forma di confronto democratico sia un’occasione da cogliere. Avevamo fatto però al tavolo regionale, lo scorso 27 marzo, delle precise richieste, che le primarie si svolgessero in tutti i comuni siciliani in cui si terranno le amministrative, soprattutto nei capoluoghi. Questo non si è verificato – continua – e, addirittura, a Modica la nostra presenza è stata dichiarata come non gradita. Pur mantenendo il rispetto delle posizioni e delle presenze in una alleanza che ha sorretto e sorregge entusiasticamente il governo Crocetta – conclude il presidente provinciale di ‘Territorio’ – non riteniamo soddisfatte le condizioni minime per poter procedere alle primarie”.
Secondarie secondo Sbezzi le dinamiche specifiche ragusane, che non hanno favorito la riuscita di una coalizione. “Motivazioni assolutamente marginali – sottolinea – non abbiamo astio o desiderio di polemica nei confronti di nessuno degli esponenti iblei che ieri notte, al termine della riunione, ho informato telefonicamente della nostra decisione. Una scelta che si basa su motivazioni politiche ampie, che non va ridotta ad atteggiamenti e posizioni ragusane”.
Tra le motivazioni locali Sbezzi elenca il mancato svolgimento delle primarie in sedi dislocate nel territorio periferico ovvero nelle frazioni di Marina di Ragusa, San Giacomo e di Ibla. “Una imposizione che non siamo riusciti a modificare e che determinerà sicuramente una diminuzione dell’afflusso delle presenze con conseguente diminuzione della portata democratica del ricorso alle primarie”.
“Attualmente quindi andiamo avanti con le tre liste a sostegno di Giovanni Cosentini. Non chiudiamo però le porte a nessuno – conclude – il movimento intende discutere con tutti senza preclusione di carattere politico e partitico”.
Analizza maggiormente le dinamiche ragusane il candidato sindaco Cosentini.
“Da Palermo si era voluto sperimentare la possibilità di ripetere la coalizione all’Ars – conferma – ma non ci sono state le condizioni di poter sviluppare un dialogo a livello locale. Le primarie, richieste proprio dal Partito democratico regionale, avrebbero dovuto garantire la compattezza e la chiarezza all’interno del coordinamento cittadino. Accade invece che, mentre noi lavoravamo per delle primarie unitarie, cercando di superare gli steccati e le contraddizioni che avevano caratterizzato gli anni precedenti, una parte del Pd, io non so se sia maggioritaria o meno ma sicuramente autorevole, aveva messo già la parola fine a questo tentativo chiedendo a viva voce una critica discontinuità con l’amministrazione Dipasquale. Anche da ciò scaturisce la scelta di tagliarci fuori e dire con chiarezza che non ci sono le condizioni per questo confronto”.
Riprende a pieno ritmo quindi la campagna elettorale del movimento ‘Territorio’. Si lavora alla definizione di un programma già concreto nelle linee programmatiche e che era stato tenuto in sospeso, sottolineano Cosentini e Sbezzi, solamente per favorire un possibile percorso unitario con il Pd, il movimento ‘Megafono’ e l’UdC.