Ma Pasqua e Pasquetta arrivano ogni anno

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Domenica di Pasqua e Lunedì dell’Angelo a Modica. Tanti turisti, solite “dimenticanze”, consuete proteste. Accade nella città che ha luoghi di cultura, chiese da visitare, centro storico da valorizzare. Ma troppi se ne dimenticano. Anche quest’anno, per esempio, l’amministrazione ha lasciato chiusi, il giorno di Pasquetta, l’ufficio turistico, il museo civico, la casa Quasimodo. Ed erano chiuse, mentre per il Corso sciamavano frotte di forestieri, anche le chiese, con qualche rara eccezione legata agli orari della Sante messe. La protesta dei turisti l’hanno raccolta i titolari di bar e gelaterie che hanno cercato di spiegare i motivi di questa ennesima “serrata” con le difficoltà economiche del Comune, con l’impossibilità di garantire personale, con la mancanza di coordinamento tra l’ente e le cooperative che avrebbero potuto rendere un grande servizio all’intera città e alla sua promozione turistica. Il fatto che non ci siano fondi pubblici è senza dubbio un handicap. Ma il Comune avrebbe potuto fare da “intermediario” tra le Coop e i commercianti per trovare delle soluzioni, per inventare qualcosa, per tenere aperti quei luoghi simbolo della città che suscitano ammirazione e che costituiscono certamente un richiamo e un messaggio positivo per il futuro. In tanti, a Pasquetta, si sono dovuti accontentare di una semplice passeggiata al Corso, di una granita o di un gelato. Ci consola il fatto che il profumo di cannella e di vaniglia delle tavolette di cioccolato acquistate abbia accompagnato i visitatori nel loro viaggio di ritorno. Nella speranza che il richiamo dell’oro nero possa diventare una sorta di “navigatore del gusto” indicando ai turisti il percorso per tornare a Modica. Ma basterà?