Continua davanti al giudice Maria Rabini il processo a carico del netino Rosario Bono che deve rispondere del reato di spendita di moneta contraffatta. Alle domande del vice procuratore onorario Veronica Di Grandi ha risposto un funzionario della Banca d’Italia che, appunto, ha confermato la falsità del denaro smerciato dall’imputato. Questi, il 10 marzo del 2010, utilizzava una banconota da 100,00 euro false per acquistare 5,00 euro di verdure dal venditore ambulante G.P. 80 anni. L’anziano, che aveva il suo baracchino a Pozzallo, dopo aver riscosso la somma che gli spettava restituiva il resto di 95,00 euro al Bono. Insospettito, però, dall’atteggiamento del nuovo cliente pensava bene di prendere il numero di targa dell’auto dell’uomo. A fine giornata il venditore si recava in tabaccheria e lì, pagando il suo conto con la banconota da 100,00 euro, scopriva con il tabaccaio che si trattava di denaro falso. Immediata la denuncia ai militari della cittadina marina, con tanto di segnalazione di targa d’auto, circostanza questa ultima che faceva risalire all’imputato.