Il problema è capire cosa vuol dire essere stronza. Già, cosa vuol dire stronza?
Vuol dire applicarsi alla soluzione del problema della propria felicità e non al problema della felicità degli altri.
Giulio Cesare Giacobbe
dal libro “Come diventare bella, ricca e stronza. Istruzioni per l’uso degli uomini”
Ci risiamo. La scena è sempre la stessa. Vi chiudete la porta di casa dietro le spalle, lanciate la borsa sulla prima sedia che capita e senza neanche togliervi il cappotto vi buttate a faccia in già sul divano. Seguono lacrime e urla soffocate dai cuscini per non far accorrere i vicini e mascara che si scioglie inondando il volto di una sostanza nera appiccicosa. Poco importa che a causare il vostro malessere e a farvi saltare insieme tutti i nervi del corpo umano nello stesso momento sia stato il datore di lavoro, il migliore amico, il fidanzato, il marito, un conoscente. L’unica cosa che riuscite a pensare è “Basta, non è possibile! Da oggi gliela faccio vedere io, divento una stronza!”.
Ehhh fosse facile! Se della stronza non si ha l’indole sarà difficile, purtroppo o per fortuna, diventarlo però in effetti qualcosa pare si possa fare e ultimamente sono stati pubblicati diversi libri sull’argomento e le rubriche che dispensano consigli in tal senso fioccano ovunque. C’è chi si limita ad analizzare le varie tipologie di stronze nelle quali può capitare d’imbattersi, c’è chi addirittura ti segue passo dopo passo nell’iter di trasfigurazione affinchè nell’arco di poco tempo tu possa conseguire il diploma morale di “stronza doc”. Navigando un po’ in rete, poi, è facile imbattersi in pagine dov’è possibile trovare consigli destinati agli uomini su come riconoscere la ragazza stronza, su come evitarla o “smontarla” e ho trovato, dulcis in fundo, persino un manuale di ben 32 pagine dedicato a chi desidera domarla alla stregua di una puledra!
Che poi vorrei anche spezzare una lancia a favore di queste tipe. Spesso, infatti, sono solo principessine che si sono stancate dei vestitini da bambolina e di aspettare il principe azzurro. Magari ne hanno incontrato uno (o più di uno) che all’inizio sembrava azzurro e che poi man mano s’è sbiadito o si è trasformato in un viola porta sfiga o in un nero luttuoso e hanno così deciso di saltare la staccionata e diventare le streghe cattive. Non andranno in paradiso e non vivranno per sempre felici e contente ma almeno 4 risate se le saranno assicurate alla faccia della Biancaneve di turno (e magari anche solo di facciata).
Dopo averci riflettuto a lungo io non so se faccio più parte della categoria delle principessine disilluse o delle stronze per necessità e/o diletto, lascio agli altri la libertà di giudicarmi. So solo che farei qualsiasi cosa per diventare una vera grandissima stronza! Una di quelle che sai che ti frega comunque ti muovi, che ha sempre il polso della situazione e riesce a plasmare gli altri alla sua volontà con un solo battito di lunghe ciglia.
Diciamoci la verità. Le ragazze sempre gentili, sempre corrette, sempre disponibili dopo un po’ stancano! Non è la stessa cosa, in fondo, anche per noi con gli uomini? Alzi la mano chi non ha mai pensato “mi piace ma non è abbastanza stronzo per me, è tutto troppo facile con lui!”. Per i ragazzi, e questa forse è l’unica cosa che abbiamo in comune con l’universo maschile, penso sia la stessa cosa. Loro sono cacciatori (o quanto meno ci provano, forse…) e se dopo pochi giorni già perdono quel brivido, quello stimolo a controllare la preda e a sfidarla che invece le ragazze stronze regalano loro è finita ancora prima di cominciare. Suppongo si riduca tutto solo ad una questione di controllo. E quando entrambi lo vogliono iniziano i problemi…o il divertimento!
Non è un argomento molto ortodosso questo ma è tremendamente reale. E mi viene in mente una canzone di ben 31 anni fa che sembra essere stata scritta ieri. Sto parlando del teorema più famoso da applicare all’amore, quello che ha poco a che fare con la matematica e che porta il nome di Marco Ferradini. In fondo che cosa recita questo teorema vecchio di 3 decenni? “Prendi una donna, trattala male, lascia che ti aspetti per ore e vedrai che ti amerà”. Sono passati gli anni, sono cambiate le mode, abbiamo stravolto le nostre abitudini ma quando si parla di sentimenti e conquiste siamo rimasti gli stessi e questa è una regola universale che può essere applicata tanto agli uomini quanto alle donne. Certo, per dovere di cronaca devo anche ricordare che la canzone lancia pure il messaggio “Non esistono leggi in amore, basta essere quello che sei” e devo riconoscere che anche questa è assolutamente veritiera. Dimostrazione ne è il fatto che, chissà per quale motivo, proprio nel momento in cui ci lasciamo cadere ai nostri piedi ogni maschera e decidiamo che non ce ne importa nulla di nessuno e nemmeno di essere/apparire belle e/o stronze all’improvviso, per qualche scherzo del destino, in automatico diventiamo irresistibili.
Le donne che dicono “se mi vuole mi deve amare per la mia anima” non hanno capito niente dalla vita. E infatti di regola rimangono zitelle. Tutte anime belle ma zitelle.
Giulio Cesare Giacobbe
dal libro “Come diventare bella, ricca e stronza. Istruzioni per l’uso degli uomini”