Si è insediato stamattina in Camera di Commercio di Ragusa l’on. Sebastiano Gurrieri, commissario straordinario nominato con proprio decreto dal Presidente della Regione Rosario Crocetta. In questo modo si conclude la fase di stallo della piena funzionalità dell’ente camerale successiva alle intervenute dimissioni del presidente Sandro Gambuzza e di altri sette consiglieri camerali, che lo scorso dicembre determinarono l’automatico scioglimento del consiglio camerale.
L’on. Gurrieri si è subito messo al lavoro incontrando il segretario generale dell’ente camerale Carmelo Arezzo ed i dirigenti dell’ente, e programmando una prima serie di incontri. In particolare mercoledì 3 aprile il commissario incontrerà le associazioni di categoria del mondo delle imprese dei diversi settori per un primo scambio di indicazioni e suggerimenti.
“La funzione commissariale alla quale sono stato chiamato – ha dichiarato Gurrieri – cade in un periodo in cui non ci si può solo limitare alle procedure di normalità istituzionale: pur senza debordare dai compiti assegnati, è necessario, quindi, aprire un confronto con tutti gli attori in campo per ridare forza alla partecipazione e coinvolgere imprese ed enti secondo il principio per il quale se, forse, è vero che da soli si può andare più veloci, soltanto insieme si va più lontani.
E’ necessario riportare a livello di azione pubblica la consapevolezza che in questa provincia ci sono molteplici potenzialità inespresse ma anche che, paradossalmente, alcuni settori della società si comportano da inquilini e non da attori della propria storia; per questo aspetto posso anticipare che la Camera di Commercio potenzierà il proprio ruolo attivo tanto per quanto riguarda l’aeroporto di Comiso che per l’accelerazione delle procedure per l’avvio dei lavori della Ragusa-Catania. Se i questa provincia ci fossero solo uno/due comparti economici a cui risulterebbe legato il suo destino, non resterebbe che prendere atto con amarezza e sconforto di una situazione così asfittica; ma il nostro territorio ha diverse articolazioni economiche e produttive che, se curate e valorizzate bene in un contesto partecipativo, possono puntare realisticamente ad un riequilibrio complessivo, in cui ad un comparto che a secondo del periodo va male può fare da compenso un altro che va meglio.
In questi giorni, ad esempio, abbiamo assistito perplessi allo scandalo della carne equina, ma anche da questo ennesimo episodio portato alla ribalta dai NAS, si può paradossalmente prendere spunto ulteriore per allargare l’area del cambiamento a favore della qualità e di ciò che questa provincia produce. E’ difficile trovare in altre province in Sicilia le nostre specificità produttive e in questa fase di transizione critica diventa ancora più indispensabile e strategico rafforzare e valorizzare la conoscenza e la cultura delle relazioni, perché la qualità torni ad essere un valore generale in grado di produrre nuove abitudini e stili di vita, capacità di immaginazione sociale e valore dell’identità.
Vivere a compartimenti stagni, pensando che sia possibile farcela da soli, significa non rendersi conto che tutto si tiene e che il tessuto delle relazioni e della conoscenza è un capitale sociale che non si possiede privatisticamente ma che si condivide. Nella crisi che stiamo vivendo è indispensabile tarare le riflessioni su questa misura collettiva e territoriale.“