Accolta dal giudice per le udienze preliminari Maria Rabini la richiesta di rinvio a giudizio del pm Alessia La Placa nei confronti del pozzallese Luciano Basile, 37 anni, accusato di rapina, sequestro di persona e lesioni, in concorso con altre persone non identificate. Dovrà, dunque, comparire davanti al collegio penale, per rispondere dei fatti che avrebbe compiuto il 10 marzo dello scorso anno e per i quali, da allora, è recluso nel carcere di Modica Alta. Quella notte il Basile con altri complici, avrebbe staccato l’energia elettrica della villetta di F.P., 40 anni, ubicata in contrada Raganzino a Pozzallo costringendolo ad uscire fuori per ripristinarla. Una volta fuori F.P. veniva aggredito e trascinato dentro, e poi con la madre C.M., 66 anni, picchiato e con armi minacciato di morte al fine di costringere lui e la madre a consegnare le chiavi della cassaforte. Da quest’ultima, che si trovava nella camera da letto della donna, venivano sottratti gioielli per il valore di circa 100.000 euro. Per fuggire in tutta tranquillità, infine, i rapinatori chiudevano le vittime dentro ad un ripostiglio. Madre e figlio riuscivano a liberarsi, scassando la porta con degli attrezzi lì custoditi, e ad avvertire le forze dell’ordine. Il Basile, difeso dagli avvocati Rinaldo Occhipinti (nella foto) e Giorgio Terranova, veniva identificato perché ripreso dalle telecamere istallate a protezione della villetta e a seguito di intercettazioni ambientali eseguite dagli investigatori.