Sbarchi clandestini: assolti due presunti scafisti

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Assoluzione per insufficienza di prove, immediata scarcerazione ed espulsione dal territorio italiano entro trenta giorni. Questa la decisione del Collegio penale, presidente Elio Manenti, a latere Francesco Chiavegatti e Vincenza Rada Scifo, per i due asiatici accusati di organizzazione di immigrazione clandestina, violenza privata ed estorsione. Il pubblico ministero Gaetano Scollo aveva chiesto per ciascuno di essi la condanna a 6 anni e 6 mesi di reclusione e il pagamento di una multa di 50.000 euro per i primi due reati e l’assoluzione per il terzo. Lasceranno dunque il carcere di Modica Alta, dopo un anno di carcerazione preventiva passato fra gli istituti penitenziari di Lucera e Trani, Rasel Farouk 22 anni e Raza Mosarf 27 anni, entrambi del Bangladesh e difesi dall’avvocato Massimo Garofalo (nella foto). I due asiatici erano accusati di aver organizzato l’ingresso nel territorio italiano di circa mille clandestini provenienti dal Nord Africa e fatti sbarcare nel porto di Pozzallo il 30 maggio del 2011. Un viaggio durato quattro giorni, in condizioni sanitarie precarie, senza cibo e senza acqua e in costante pericolo di vita, date le pessime condizioni dell’imbarcazione. I due erano anche accusati di aver minacciato un connazionale di ritorsioni qualora li avesse indicati quali organizzatori e scafisti. E di estorsione nei confronti di un altro per avergli tolto in malo modo il denaro corrispettivo del viaggio. Dalle risposte che i due hanno dato al pm Scollo, invece, è emerso che ad aver organizzato il viaggio sarebbero stati piuttosto dei libici ai quali ciascun migrante avrebbe dato circa 1.800 dinari, l’equivalente di mille euro. E che Farouk e Mosarf, sarebbero due semplici clandestini che hanno pagato a caro prezzo, anche con un anno di carcere, il loro viaggio verso l’agognato Eldorado.