Abusiva occupazione di spazio demaniale e inosservanza di limiti alla proprietà privata. E’ il reato di cui dovranno rispondere altre 46 persone denunciate dai carabinieri di Ragusa nell’ambito dell’attività investigativa sui blocchi dei varchi a mare lungo la fascia costiera compresa tra Caucana e Punta Braccetto. Questi ulteriori 46 si aggiungono ai 66 già denunciati lo scorso gennaio. Gli indagati per i varchi di Caucana e Punta Braccetto sono ora un centinaio. Certo, è noto, che le scorse settimane i cancelli sono stati dissequestrati e restituiti. Ma ciò di per se stesso – spiegano i militari dell’arma – non implica che non sussista il reato. Le indagini dei carabinieri erano scattate lo scorso 26 agosto sul litorale santacrocese. Un primo rapporto dell’indagine era già stato redatto e depositato in Procura dai militari della motovedetta dei carabinieri di Pozzallo. Recentemente i sanzionati che non avevano tempestivamente ottemperato si sono visti recapitare a casa le ingiunzioni di pagamento superiori ai quattrocento euro. Nei mesi successivi l’intervento, i militari del Nucleo operativo e radiomobile Ibleo avevano proseguito e approfondito gli iniziali accertamenti tesi ad individuare i responsabili delle altre irregolarità riscontrate. Sono stati ritenuti illeciti i blocchi delle vie d’accesso all’arenile, che la legge vuole siano libere e sgombre da qualsiasi cosa. Su alcuni accessi, sei in particolare, invece, erano state arbitrariamente poste opere, anche murarie, finalizzate a impedire l’accesso alla spiaggia, non solo ai bagnanti ma anche ai mezzi di soccorso.
Tra le località di Caucana e Punta Braccetto, sono stati individuati e identificati i proprietari delle abitazioni a valle della chiusura, che di fatto traggono vantaggio dalla “privatizzazione” dell’area. Queste persone, complessivamente sessantasei sono state tutte deferite in stato di libertà, a questi oggi si sono aggiunte altre 46 persone.
L’attività di contrasto all’abusivismo, avvertono i carabinieri, continuerà finché ci saranno accessi alle spiagge preclusi.