La situazione di cassa del Comune di Modica continua ad essere in crisi e – dopo netturbini e lavoratori della SpM – questa mattina a protestare sono stati i dipendenti comunali, che hanno tenuto un’assemblea nei corridoi di Palazzo San Domenico. Non si è trattato di rivendicare solo il pagamento degli stipendi (devono percepire le mensilità di dicembre e febbraio e tra poco sarà maturata quella di marzo), ma soprattutto di pretendere un’informazione più costante e rapporti sindacali più proficui con l’Amministrazione.
“La linea di rispetto nel rapporto tra amministrazione Buscema e sindacati aziendali riprende il percorso della curva al ribasso – si legge nel documento firmato da Salvatore Terranova per la Fp Cgil, Bartolo Di Martino Russo per la Cisl FP ed Ettore Rizzone per la Uil FpL – con la nostra viva preoccupazione che in vista del capolinea, il disinteresse, la fuga collettiva dalle responsabilità possa emergere presentando un conto che, ancora una volta, i dipendenti comunali dovrebbero pagare e sostenere senza averne sinceramente le forze. Comprendiamo ma non condividiamo l’atteggiamento dell’amministrazione che non vede l’ora di scendere dal vascello in tempesta ma riteniamo che l’esposizione di ogni ragione, anche la più cruda, debba ritrovarsi attorno ad un elementare esercizio democratico che si chiama confronto, nella lealtà e nella trasparenza, perché utile a superare difficoltà condivise”.
Sindacalisti e lavoratori sono quindi tornati a rivendicare un piano di pagamenti con previsioni di entrate e uscita: “E’ nostro diritto – hanno detto – conoscere i movimenti di cassa con le entrate e le uscite per verificare la priorità di pagamenti e i loro criteri di evasione”.
Alla fine di una mattinata di proteste, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e una folta delegazione di dipendenti hanno incontrato il sindaco Antonello Buscema, che li ha riconvocati per domani alle ore 12, assicurando che si presenterà all’incontro con numeri e scadenze precise.
