E’ durata poco più di 36 ore la latitanza di Gianluca Zafarana, il 30enne sciclitano che mercoledì mattina era scappato dal carcere di Modica Alta. L’uomo è stato rintracciato questa notte dai carabinieri e dalla polizia penitenziaria mentre si trovava nascosto in una casa al momento disabitata di Cava D’Aliga. I militari dell’arma, coadiuvati dagli uomini della polizia penitenziaria modicana, pattugliavano attentamente la zona costiere da ieri poiché tra Cava D’Aliga e Donnalucata abitano diversi parenti e amici del ricercato. Setacciando la frazione balneare sciclitana, le pattuglie notavano un cancello di una casa disabitata visibilmente forzato con all’interno la luce di alcune candele facilmente visibile da fuori. Una volta giunti sul posto è stata circondata la casa e nonostante Zafarana avesse provato di nuovo a scappare, è stato bloccato, ammanettato e rinchiuso questa volta nel carcere di Ragusa. A questo punto, naturalmente, la sua posizione si aggrava. Per il reato di evasione è previsto un aumento di pena che va da uno a tre anni. Un periodo che dovrà sommare ai due anni e quattro mesi che ancora gli restavano dopo che era stato condannato a tre anni e sei mesi per ricettazione e violazione degli obblighi di sorveglianza speciale. Mercoledì mattina, durante l’ora d’aria, aveva tagliato la rete di recinzione interna e saltato il muro di cinta di oltre quattro metri dell’istituto penitenziario di Piano del Gesù.
Dopo il blitz di questa notte i carabinieri hanno eseguito diverse perquisizioni domiciliari in casa di pregiudicati per scoprire l’eventuale esistenza di fiancheggiatori dell’evaso.