Grido di allarme da parte dell’associazione di categoria che incarna i problemi del comparto delle piccole medie imprese locali le quali, già da tempo, non riescono più ad onorare nemmeno le spettanze mensili dei loro dipendenti. Lo scorso 8 febbraio, la Cna di Comiso ha protocollato una richiesta d’incontro con l’organo straordinario di liquidazione e con gli amministratori della città, nel tentativo di individuare soluzioni alla piaga dei debiti che la giunta municipale ha contratto, e non ancora onorato, nei confronti di diverse imprese locali. “Fino ad oggi, però – dice il presidente della Cna territoriale, Giovanni Calogero, con il responsabile organizzativo Giovanni Sallemi e con Giorgio Stracquadanio – nessuno ha sentito il bisogno di farsi sentire. Possiamo comunque assicurare come anche le imprese che devono ricevere somme dal comune abbiano diversi doveri da ottemperare, scadenze e responsabilità, in primis con i propri dipendenti. Se avessimo avuto la possibilità di incontrarli, avremmo chiesto loro: quanto tempo devono ancora attendere le imprese per ottenere le loro somme per i servizi resi all’Amministrazione? Si può contare su queste somme o le imprese devono rassegnarsi? Facciamo notare come le imprese che ci sforziamo di rappresentare non siano però per nulla rassegnate a perdere i soldi in questione. Anzi, per molti artigiani, la rassegnazione è la filosofia di chi non è obbligato a lavorare sempre col dubbio di perdere il lavoro. Facciamo notare che anche i dipendenti di queste attività non si rassegnano per lo stesso motivo. Chiediamo più attenzione e soprattutto maggiore sensibilità per le imprese, per le loro famiglie e per i dipendenti. La crisi sta già mortificando un territorio storicamente vivace. Se a questo associamo anche la poca cautela nell’ascolto, la demoralizzazione rischia di aumentare”. Intanto il sindaco Alfano, ha presentato solo martedi 12 marzo, il bilancio riequilibrato alla commissione romana che, a sua volta, dovrà esprimersi sulla bontà del bilancio redatto. Accanto ai conti fatti al centesimo, il bilancio dovrà anche contenere il piano di rientro dei 48 milioni di euro di debiti del comune inseriti nella massa debitoria passiva.