Il difensore di uno dei tre imputati accusati di violenza sessuale e atti sessuali con minore rinuncia ad un testimone e all’esame del suo cliente e il processo viene rinviato per la discussione. Non erano in aula l’avolese Pietro Cannata, 28 anni, il siracusano Salvatore Luminario, 52 anni, e della compagna di quest’ultimo, 35 anni, che avanti al collegio penale, presidente Antongiulio Maggiore, a latere Francesco Chiavegatti e Vincenza Rada Scifo, devono rispondere dei reati compiuti in danno della figlia della donna.
Ques’ultima, i cui interessi in quanto minorenne vengono tutelati dalla curatrice speciale nominata dal Tribunale Daniela Coria, si è costituita parte civile rappresentata dall’avvocato Pippo Rizza. I fatti in oggetto accadevano fra settembre del 2008 ed luglio del 2009 quando il nucleo “familiare” stabilitosi a Modica, venne da subito seguito dai servizi sociali. Furono questi ad accorgersi che si trattava di due coppie, una formata dal Luminario e dalla sua compagna, l’altra dalla figlia tredicenne di quest’ultima e dal ventitreenne Cannata. E che la minorenne, col consenso della madre, condivideva il letto matrimoniale col “fidanzato”.
La vicenda di degrado sociale venne denunciata alla Procura della Repubblica che diede avvio alle indagini. Le conseguenti investigazioni degli agenti del commissariato di polizia confermavano le accuse contro i tre maggiorenni. Il Cannata, nelle more del processo, ha ottenuto il permesso di potersi vedere periodicamente con la fidanzatina oggi diciassettenne e che attualmente vive in una casa famiglia.