Confinanti litigiosi finiscono in Tribunale. I dispetti, anche pesanti, si sarebbero svolti nell’arco di sei mesi. Numerose le accuse vicendevoli: ingiurie, offese, minacce, percosse, lesioni, danneggiamenti e violazione della privacy. Ma nel corso della prima udienza alcuni componenti dei due nuclei familiari rimettono le querele davanti al giudice onorario Francesca Aprile e al vice procuratore onorario Diana Iemmolo. I fatti a seguito dei quali i coniugi pozzallesi G.I. 36 anni e S.P., 34, difesi dall’avvocato Maria Platania, sarebbero stati costretti a lasciare la propria abitazione di contrada Raganzino, accadevano a Pozzallo fra giugno e novembre del 2008. A compiere le angherie nei loro confronti, i vicini di casa G. e F. Palumbo, padre e figlio rispettivamente di 68 e 40 anni, e la moglie C.M. 66 anni. Quest’ultimi avrebbero ingiuriato e offeso, molestato, percosso e minacciato i vicini anche aizzando contro di loro i propri cani. Gli avrebbero tagliato i fili della biancheria, gli avrebbero inveito contro accusandoli di presunte irregolarità edilizie. Avevano anche istallato delle telecamere per riprendere quanto accadeva dentro la proprietà dei confinanti, che terrorizzavano anche mediante lanci di sassi e l’esplosione di colpi di fuoco. A loro volta una delle due donne avrebbe offeso e colpito al capo l’altrs, causandole escoriazioni al braccio ed al volto. Mentre il marito le avrebbe danneggiato l’auto e colpito il figlio, rompendogli gli occhiali. A rimettere le querele sono stati gli uomini. Rinviato il processo, si auspica che anche le ex vicine di casa chiudano pacificamente la vicenda.