Una bella giornata di primavera, ieri. Temperature al di sopra delle medie stagionali con un sole decisamente tiepido. Passeggiando per le vie del centro storico di Modica inoltre sembrava d’essere tornati ai vecchi tempi con decine e decine di turisti stranieri tornati a farsi vivi in questo particolare periodo dell’anno molto comodo ed economico per viaggiare e visitare luoghi affascinanti e lontani dai circuiti del turismo di massa. Nonostante le molteplici, tristi saracinesche abbassate di attività commerciali, che un tempo furono il motore della economia cittadina, si respirava un bel clima. Piacevolmente sorpreso, accompagnando alcuni amici per la cittá, me lo godevo tutto questo nuovo clima di rinata speranza.
Peccato che c’è voluto poco, ma davvero poco per la disillusione e persino per lo sconcerto. Le decine e decine di turisti che avevo incontrato per le vie del centro storico in realtá vagavano alla ricerca invano di una manifestazione fantasma dal nome “Chocobarocco”. Una data comunicata ufficialmente attraverso canali istituzionali e tutt’ora rintracciabile sui migliori siti di promozione turistica delle tradizioni locali aveva richiamato un considerevole numero di appassionati del cioccolato in città. Davvero triste e doloroso leggere invece nei loro volti tutta l’amarezza per la sgradita sorpresa.
Ed ecco che l’ennesimo danno di immagine che si è consumato ieri per la nostra città è stato gravissimo. Ci affanniamo a parlare di bilancio, di numeri da far quadrare mentre nessuno si è mai soffermato a valutare quanto sia incalcolabile questo tipo di gestione scellerata per la nostra intera economia e per il comparto dei produttori di cioccolato. Chi a vario titolo amministra e gestisce i processi decisionali della manifestazione andrebbe condannato ai lavori forzati, tanto per voler essere clemente, e alle dimissioni immediate da qualsiasi carica ed incarico.
Ma il nostro è diventato il paese dei balocchi dove persino ad un neo parlamentare dalla Repubblica Italiana, un tal Razzi, non è richiesta la conoscenza basilare della lingua italiana per poter rappresentare in parlamento gli italiani e può dire “anche io avrei andato”.
Come è mai possibile che senza un bando, senza che si sia ancora individuato il partner gestore ed organizzatore dell’evento e nemmeno uno stralcio di programma, l’amministrazione comunale, o chi per essa, possa aver permesso una fuga incontrollata di notizie sulla data di svolgimento? Capisco perfettamente che indicare una data, nel breve periodo ha permesso che gli animi critici si placassero, ma le conseguenze nefaste adesso sono più che tangibili. Avreste dovuto essere in giro per Modica ieri per capire quale scempio, l’ennesimo, in nome della “guerra santa” sul cioccolato, si è consumato ieri a Modica.
Oggi sarebbe fin troppo semplice individuare in capo a chi stanno le principali responsabilità. Basta soltanto leggere i giornali e vedere chi si riempie costamente la bocca anche con evidenti castronerie.
Ma non è questo che ci interessa. Non interessa ai modicani attribuire responsabilità varie, almeno in questa fase. Ai modicani interessa soltanto che chi di dovere restituisca alla città una kermesse indebitamente sottratta per manifesta incapacità di taluni e per manifesta volontà di destabilizzazione da parte di altri. La misura credo sia ormai colma da parte anche di tutti i laboriosi,onesti ed eccellenti pasticceri e cioccolatieri modicani che, interessati esclusivamente al loro lavoro e molto poco agli equilibrismi politici ed agli asti personali che taluno vorrebbe cavalcare e purtoppo cavalca attraverso, ancora per poco se si continua cosi, il buon nome del cioccolato, hanno commesso l’errore di delegare ad altri di rappresentare le proprie opinione e le proprie idee. Ecco il triste e mediocre stato dell’arte.
E a decretarlo, nel continuo elogio alla mediocrità che questa coda di amministrazione comunale ci riserva giornalmente, è anche l’ennesimo flop che il bando ad evidenza pubblica per la selezione del partner nella organizzazione della manifestazione Chocobarocco fa registrare. Anni addietro, i più accreditati imprenditori a capo di agenzie di organizzazione di eventi avrebbero fatto carte false per organizzare l’evento. Oggi lo rifuggono e, qualora qualcuno non se ne fosse accorto, lo stesso viene reiterato chissà per quale oscura ed autolesionista ragione viene da chiedersi.
Questa città non è più appetibile, è stata ridotta a borgo di periferia da una amministrazione che, pervasa dal sacro fuoco della legalità e del giustizialismo, ha sacrificato sull’altare di tali eccessi la crescita sociale ed economia della intera collettività. Una amministrazione che priva al suo interno di professionalità in grado di indirizzare i processi di crescita e sviluppo secondo i modelli che la particolare situazione di pressoché default economico, impone, è letteralmente condizionata da un Consorzio a cui si continuano a demandare processi decisionali che non competono a tale struttura.
Al Consorzio spetta il solo, si fa per dire, il delicato compito di promuovere il cioccolato di Modica. Assistiamo invece ad una confusione dei ruoli. Spesso, noi comuni mortali, non capiamo chi decide e cosa decide e soprattutto nell’interesse di chi. Spesso abbiamo la percezione che nessuno abbia le idee chiare e le poche servono solo per distruggere o andare contro qualcuno. Si è persa quella tensione emotiva che ci faceva vedere tutti parte di un progetto. Oggi prevalgono invidie personali, egoismi, egocentrismi e, peggio ancora, inutile ed infondata saccenza. In tale contesto di costante mediocrità e di venditori di fumo, occorre come spesso accade in questi casi, che sopraggiungano nuovi vertici e nuove guide che fungano da pacificatori sociali e che godano di quell’apprezzamento che oggi, proprio perché tra modicani ci conosciamo molto bene, manca del tutto. Il Consorzio con tutti i suoi laboriosi e preziosi soci è una istituzione seria ed imprescindibile per la valorizzazione del cioccolato modicano, il Comune di Modica è altra istituzione fondamentale per la resurrezione commerciale, turistica ed economica della città. Tutti i produttori di cioccolato, al di là di ciò che rappresentano e dove si collocano, sono preziosissimi per garantire un pluralismo di idee.
Quindi proprio per tutelare la nostra città, è indispensabile che ognuno faccia un passo indietro. Gli egocentrismi hanno da sempre, la storia ce lo insegna, demolito, gli altruismi costruito! Oggi la nostra città ed il cioccolato hanno bisogno di altruismo. Quello che qualche imprenditore illuminato tempo addietro ha regalato a Modica ed ai modicani, facendo di un prodotto pressochè sconosciuto un brand apprezzato in tutto mondo e di Modica un città turistica!!! Onore al merito!