Lavima replica a Barrano: “E’ in preda a un delirio di onnipotenza”

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“L’amico Salvo Barrano in un momento di delirio di onnipotenza in un sol colpo si pone al di sopra di un deliberato del Comitato Regionale, di un deliberato della Direzione Regionale, di un deliberato dell’ufficio politico regionale, di un deliberato della Direzione Provinciale del partito oltre che di una scelta condivisa dalla Segreteria Regionale ai quali la Segreteria Provinciale si è attenuta, additando a Casini, Dalia, Ragusa e al segretario Provinciale la responsabilità del risultato del partito a Vittoria”. Ad affermarlo è il Segretario Provinciale dell’UDC, Pinuccio Lavima, dopo le accuse lanciate allo stesso da Salvo Barrano che aveva considerato “illegittimo” lo scioglimento degli organi dirigenti del partito a Vittoria.

“In questo delirio di onnipotenza – prosegue Lavima – Barrano omette volutamente di evidenziare una cruda e incontestabile verità identificabile nel suo fallimento politico registrato ad ogni appuntamento elettorale che lo ha visto in prima persona perdente come candidato al consiglio comunale, perdente  come candidato a Sindaco non riuscendo nemmeno a garantire all’UDC la presenza in consiglio comunale, nonostante tutta la corte dei miracoli che lo circonda. L’amico Barrano non è nemmeno riuscito a farsi garante di una presenza in seno alla giunta nell’amministrazione della città con l’assessorato allo sviluppo economico, anzi ad ogni appuntamento ed in piena campagna elettorale (vedi Regionali e politiche), ha destabilizzato il quadro politico con comunicati e prese di posizioni contro la coalizione che si sosteneva e di cui si faceva parte. La verità nuda e cruda – afferma sempre il Segretario Provinciale- è che Salvo Barrano, con il suo gruppo ed espressione di altri gruppi, ha costituito uno strumento di rottura strategico e pianificato all’interno del partito e dopo essere stato in crociera sulla nave dell’UDC, alla prima difficoltà ha preferito garantirsi la scialuppa di salvataggio a 54 posti, mentre l’equipaggio e gli ufficiali mantengono la rotta impegnati con ogni sforzo volto alla salvaguardia dei passeggeri. Finalmente all’interno dell’UDC si sta facendo chiarezza e ci si sta liberando da ogni motivo di stasi e impedimento al partito di crescere ed agire”.

L’UDC e la sua classe dirigente vuole dunque ripartire da un patrimonio di giovani, donne e uomini il cui unico obiettivo è la politica di servizio, della solidarietà, di energia, di ideali, di competenze amministrative che ci hanno uniti e sostenuti in questi anni, nell’interesse della collettività, dove i deliberati degli organismi di partito costituiscono una regola democratica da rispettare anche se non piacciono personalmente. “L’UDC – conclude Pinuccio Lavima- non è fatto solo di decine di persone, ma da migliaia di elettori  verso i quali il partito è impegnato e verso i quali gli  errori commessi devono servire da rispetto piuttosto che strumento per farsi una verginità politica francamente ridicola. Detto questo non abbiamo alcuna intenzione di partecipare ad un gossip politico che lasciamo volentieri a chi lo vuol proporre”.