Si potrebbe definire stalking, ma sono molestie ed ingiurie continuate le accuse delle quali deve rispondere la modicana Carmela Grassiccia, 53 anni, difesa dall’avvocato Giovanni Favaccio. Ascoltati altri due testimoni dei fatti accaduti tre anni or sono, la figlia e un collega di lavoro della parte offesa C.D.M., costituitasi parte civile e rappresentata dall’avvocato Giovanni Di Pasquale. Soprattutto dal racconto della figlia maggiore di quest’ultima è emersa la condotta persecutoria attuata dall’imputata nei confronti della “rivale in amore”. Continue telefonate con le quali invitava la moglie dell’uomo conteso, proprietario di una avviata falegnameria, a lasciare libero il coniuge in modo che potesse andare a vivere con lei. Inviti colmi di epiteti offensivi e frasi volgari. Pare che la Grassiccia, ex vicina di casa della parte offesa, oltre ad aver fatto anche 15 telefonate al giorno, usasse fermare per strada le figlie della rivale, all’epoca dei fatti minorenni, e ripetere anche a loro le frasi sconnesse e volgari. Pare in molte telefonate sospirasse e mugugnasse fingendo rapporti sessuali in atto con il marito della parte offesa anche quando lo stesso si trovava a tavola riunito con tutta la famiglia. Un vero e proprio tormento durato, a quanto pare, dal 2007 al 2010 anche se gli episodi contestai sonon solo quelli relativi al 2010. La Grassiccia, inoltre, in un paio di occasioni avrebbe fatto recapitare a casa dell’amato, non si sa se corrisposta, pacchetti di biscotti e fiori. Il processo continuerà con l’ascolto di molti altri testimoni che dovrebbero aggiungere interessanti particolari alla vicenda che assomiglia tanto ad una brutta storia di stalking.