Il futuro di Ragusa è nel Piano particolareggiato

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Il piano particolareggiato del centro storico rappresenta per Ragusa una grande sfida al vecchio modello di configurazione urbana, nonché una importante carta da giocare in termini di crescita sostenibile. Questo lo spunto lanciato dall’ingegnere Fabio Maria Ciuffini, progettista del piano di Mobilità alternativa inserita nel PPE, ospite ieri sera del secondo incontro sul Piano particolareggiato a cura del Centro Studi Feliciano Rossitto in collaborazione con l’associazione culturale San Giovanni ed il Lions Club di Ragusa.

“L’intera nazione assiste – afferma Ciuffini – al declino del modello di sviluppo che dagli anni ‘60 ha determinato un consumo di risorse fuori dagli standard sostenibili. Le città iniziano a fare i conti con le politiche dissennate del decentramento urbano, causa dell’impoverimento dei centri storici e del consumo di suolo. L’approvazione del PPE di Ragusa arriva in un momento di massima crisi del sistema urbano – continua – e può essere una ottima carta da giocare sia per l’amministrazione che per le imprese. Lo strumento urbanistico fornisce direttive di massima attualità, ovvero quelle di lavorare per linee interne ai centri urbani ritornando a pensare al riuso edilizio. Diverse le scelte da compiere per fare diventare l’organismo più antico della città la parte più moderna. Adeguare il tessuto storico alla concezione moderna dell’abitare diventa una sfida impossibile se non viene affrontato il tema della mobilità urbana. Il diritto al trasporto pubblico – continua l’ingegnere – fu un tema posto a Ragusa quasi venti anni fa grazie alla progettazione di una metropolitana di superficie, progetto inserito nel PPE. Nel frattempo molte città italiane hanno dato diverse risposte a questa esigenza urbana, come Perugia dove, da quattro anni, è in funzione un minimetrò molto simile a quello ideato per unire i due centri storici iblei. Una soluzione quindi che seppur sepolta in un cassetto da decenni rappresenta ancora una scelta moderna di mobilità urbana, una infrastruttura sostenibile a servizio della collettività e capace di accrescere il flusso turistico”.

L’incontro è stato inoltre l’occasione per fare il punto della situazione dopo il via libera del consiglio comunale del 29 gennaio verso il ricorso al T.A.R. competente, ed eventualmente appello al C.G.A., limitatamente alle modifiche ed ai rilievi apportati dal C.R.U. allo strumento urbanistico.

L’avvocato Gaetano Barone ha illustrato la strategia legale che, di concerto con l’avvocatura di Palazzo dell’Aquila, si sta portando avanti.

“In appoggio al ricorso approntato dal Commissario straordinario – spiega l’avvocato – ne abbiamo prodotto uno da parte di alcuni soggetti privati proprietari di edilizia minore in centro storico. Il documento è già stato inoltrato a Palermo e sarà notificato nei prossimi giorni. Chiederemo, d’accordo con l’ufficio legale del Comune, la riunione dei due ricorsi in un unico atto e spingeremo affinché venga discusso con procedura di urgenza facendo leva sul fatto che i fenomeni urbanistici hanno carattere irreversibile. Contemporaneamente interverremo presso l’attuale dirigente dell’assessorato regionale al Territorio ed ambiente evidenziando la conclamata illegittimità del decreto del C.R.U. e spiegando che esiste la possibilità di auto tutelarsi procedendo con un annullamento d’ufficio dell’atto”.