Emergenza carceri: se ne parla anche al Rotary

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L’eterna emergenza carceri. Non solo un problema attuale e mai risolto, ma anche tema di una conferenza organizzata dal Rotary di Vittoria il cui presidente è l’ing. Carmelo Sidoti.

Molti gli interventi e qualificati come ad esempio quelli dei relatori e consoci  del Club  Avv. Maurizio Catalano e  avv. Giuseppe Di Stefano e la Dott.ssa Chiara Morales Comandante la Polizia Penitenziaria della casa circondariale di Ragusa. Ha coordinato i lavori il consocio avv. Giovanni Scarso.

La conferenza si è tenuta presso la “Sala Mandarà” a Vittoria, presente un pubblico numeroso e moltissimi amici rotariani attratti sia dal tema che veniva trattato e sia dai relatori. Dopo un breve saluto il Presidente del Club, ing. Carmelo Sidoti, rifacendosi ad una importante citazione del Presidente Sakuji Tanaka: “ La Pace attraverso il servizio” ha sottolineato che un problema come quello dell’emergenza carceri, da rotariani al servizio dell’umanità, non può che starci a cuore e facendo proprio il monito del Presidente Giorgio Napolitano ha richiamato l’attenzione sullo stato “tragico” vissuto dalle carceri italiane dove a rischio costante è la dignità umana.

Dopo il saluto nella veste di Commissario Straordinario della Provincia Regionale di Ragusa, l’avv. Giovanni Scarso, socio del Club di Vittoria dal 1976, ha invitato i presenti e non soltanto loro a riflettere sugli enormi paradossi del sistema penitenziario italiano suddiviso in carceri  metropolitane  terribilmente sovraffollate, carceri d’oro, efficienti, supertecnologiche e mai utilizzate, ed infine sparute   carceri che, tra mille difficoltà funzionano.

Al sovraffollamento ha fatto riferimento l’avv. Maurizio Catalano, imputandone le cause “all’assoluto lassismo della classe politica, colpevole di essersi disinteressata dell’emergenza e di aver “scialacquato” le risorse pubbliche”.  Ha sottolineato la recente sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che ha condannato l’Italia per “trattamento inumano e degradante” dei detenuti che ancora una volta ha evidenziato quanto sia distante e lontana la classe politica “rea” di aver portato lo stato al fallimento. E l’emergenza carceri ne è una lampante dimostrazione. Le possibili soluzioni: Catalano le individua parlando di depenalizzazione e di “decarcerizzazione”. L’avv. Giuseppe  Di Stefano ha paragonato poi le carceri all’inferno dantesco ed i politici agli “ignavi”, i quali, “temendo il contraccolpo elettorale, demonizzano i provvedimenti di clemenza, quali l’amnistia e l’indulto e, pertanto, si disinteressano della questione”. Ha evidenziato il fallimento del sistema, rilevando che la carcerazione è incompatibile con la rieducazione e la risocializzazione del detenuto, che, secondo la Costituzione italiana rappresentano lo scopo della pena.

“L’Amministrazione Penitenziaria va criticata – continua l’avv. Giuseppe Di Stefano- laddove giustifica il sovraffollamento con il criterio della “capienza tollerabile”, che indica un valore che, più che misurare il sovrappopolamento, tende viceversa a “rincorrerlo”, tramite il costante riposizionamento verso l’alto del livello della tollerabilità”. Infine anche luiHa individuato i rimedi, parlando di privatizzazione delle carceri e richiamando i sistemi del nord Europa e statunitense, laddove “ad ogni detenuto in entrata ne corrisponde uno in uscita, beneficiario di misure alternative alla detenzione. Ha concluso i lavori al Dott.ssa Moralesdescrivendo e dando testimonianza della situazione del carcere di Ragusa, che non si discosta dallo stato generale delle carceri italiane rappresentando che il   45% dei detenuti presenti a Ragusa è rappresentato da extracomunitari.

“Non dimentichiamo -ha detto la Morales – i sacrifici della Polizia Penitenziaria che condivide in prima persona tutti i paradossi di una emergenza carceri a cui bisogna riuscire tutte le mattine a trovare soluzioni immediate e a dare risposte concrete nonostante sia numericamente sottodimensionata, rispetto alle esigenze di sicurezza ed organizzazione di una struttura grandemente sovraffollata”.

Il Presidente ing. Carmelo Sidoti concludendo infine, ha sottolineato come questa conferenza ha voluto essere un piccolo servizio per  far comprendere che il Rotary fornisce servizi umanitari, incoraggia e diffonde il rispetto dei principi etici, il rispetto dei diritti umani in tutto il mondo diffondendo  messaggi di pace e di buona volontà.