Tenuto conto delle decisioni assunte stamani in Prefettura a Ragusa, ossia di non procedere all’apertura dei pozzi, in quanto sempre inquinati, l’emergenza diventa ancora più onerosa da sostenere. E’ quanto dichiarato da Giorgio Mirabella, capogruppo PID- Cantiere Popolare al Consiglio comunale di Ragusa.
“A questo punto si deve essere consapevoli che il Comune di Ragusa non è più nelle condizioni di poter sostenere questa situazione di emergenza che perdura da oltre due mesi. Mancano le possibilità economiche per supportare la distribuzione dell’acqua tramite autobotti, mancano gli stessi mezzi che sono in riparazione, perdura la situazione di inquinamento dei pozzi e i cittadini sono allo stremo. Chiedo dunque al Commissario straordinario Margherita Rizza di investire del problema in modo più incisivo la Protezione Civile, affinchè chieda un intervento immediato alla Protezione Civile regionale. Gli uffici regionali della Protezione Civile potrebbero venire incontro alle esigenze del territorio ragusano, magari trasferendo in sede, pro tempore, i mezzi necessari. Oggi si gestisce a Ragusa l’approvvigionamento idrico basandosi su poco più di cinque autobotti, a fronte delle nove iniziali, e i cittadini continuano a lamentare problemi e difficoltà. Ciò dimostra come tutti gli sforzi messi in campo hanno soltanto tamponato l’emergenza, ecco perchè sarebbe auspicabile un intervento più massiccio che consenta un approvvigionamento idrico strutturato e non a macchia di leopardo e saltuario”.