Sono diversi i reati contestati dai carabinieri di Ragusa ad un allevatore ragusano che gestisce con i fratelli un’azienda in contrada Poggio Grosso, al confine dei territori comunali di Ragusa e Giarratana. Lo scorso mese di ottobre i militari della stazione del comune montano avevano rilevato, nel corso di un’ispezione, delle gravi irregolarità nella gestione dell’azienda. In particolare era stato denunciato per omessa custodia e malgoverno di animali ed attività di gestione di rifiuti non autorizzata. L’area era stata posta sottosequestro. Il commissario del comune capoluogo, Margherita Rizza, aveva emanato apposita ordinanza che imponeva all’uomo di bonificare l’area. La settimana scorsa, a distanza di cinque mesi, i carabinieri sono tornati a far visita all’allevatore per vedere se l’ordinanza fosse stata rispettata. Al loro arrivo non solo niente era stato bonificato ma addirittura alcune carcasse di veicoli posti sotto sequestro erano scomparse. A questo punto è scattata una nuova denuncia per omessa custodia di beni sotto sequestro e per non aver rispettato l’ordinanza del commissario. Ma la vicenda giudiziaria del 45enne non è finita qua. Ieri infatti i Nas di Ragusa hanno nuovamente visitato l’azienda zootecnica per controllare lo stato di conservazione degli animali. Con loro anche il veterinario dell’ASP. La situazione ai loro occhi si è mostrata impietosa. I cavalli in precarie condizioni di salute, malnutriti e sporchi. Inoltre pascolavano nella limitrofa zona boschiva di proprietà del Demanio di Stato. E così l’allevatore ragusano si è beccato un’altra denuncia, questa volta per maltrattamento di animali e pascolo abusivo. Adesso il comune di Ragusa procederà alla bonifica dell’area rifacendosi però naturalmente sul proprietario dell’area che dovrà affrontare costi non indifferenti.