Un gesto intimidatorio, un avvertimento, o una semplice bravata, che ha avuto gravi conseguenze. Sono diverse le piste investigative a cui stanno lavorando i carabinieri di Acate a seguito della distruzione di 10.000 metri quadrati di serre coltivate a pomodoro in contrada Boscogrande. A sporgere denuncia è stato il proprietario, un marocchino cinquantenne. Secondo quanto riferito dall’immigrato, residente nel comune biscaro, qualcuno si sarebbe introdotto all’interno degli impianti serricoli e avrebbe bruciato delle tavolette di zolfo. Le stesse, a seguito di combustione, hanno rilasciato, per reazione chimica, pericolose esalazioni che hanno totalmente distrutto le colture, procurando un danno notevole, ancora in corso di quantificazione. Questo metodo, piuttosto inusuale, ma altrettanto efficace per creare un deterioramento alle colture, non ha prodotto un vero e proprio incendio, in quanto si è auto estinto. Non è stato infatti necessario l’intervento dei vigili del fuoco. Ma nei fatti il danno c’è stato, come constatato dai successivi sopralluoghi che i carabinieri hanno condotto all’interno delle serre colpite. L’atto incendiario, dalla chiara matrice dolosa, è stato consumato nella notte tra domenica e lunedi. In queste ore, gli inquirenti hanno anche sentito il proprietario delle serre, per capire cosa possa esserci dietro questo gesto che, in pochi minuti, ha devastato 10.000 metri quadrati di serre coltivate con pomodoro, rendendo inutilizzabile il prodotto.