Pozzallo non è come Lampedusa, è peggio: da quando è partita l’operazione Mare Nostrum, se da un lato è stato possibile evitare il ripetersi di nuove tragedie del mare, dall’altro i flussi migratori sono stati orientati tutti verso pochi punti nevralgici, che rischiano il collasso sotto il peso di quello che il sindaco di Pozzallo Luigi Ammatuna definisce un “assalto programmato”. Già tempo fa Ammatuna aveva sottolineato questo nuovo aspetto di emergenza diventata ordinaria amministrazione, invitando il premier Renzi a venire a vedere la situazione di Pozzallo e Augusta.
Così, mentre la settimana scorsa un appello è partito dai tour operator di Lampedusa, allarmati dal “rischio flop” dell’imminente stagione estiva, a Pozzallo alcuni cittadini hanno formulato una proposta immediatamente sostenuta dal sindaco Luigi Ammatuna: chiedere al Governo italiano un risarcimento di 10 euro per ogni migrante in arrivo al Porto di Pozzallo.
Un risarcimento, in questo caso, non per il Comune (già rimborsato per i servizi di accoglienza e ospitalità dei migranti), ma per una città letteralmente “violentata” dal fenomeno sbarchi. “Nonostante la disinformazione di alcuni nostri esponenti politici, da oltre un anno Lampedusa non c’entra più nulla con gli sbarchi di quest’ultimi mesi“, spiega Ammatuna: “La nostra città soffre un silenzio irresponsabile. Il risarcimento va agli albergatori e a tutti coloro che lavorano con il turismo che negli ultimi anni ha subito un crollo vertiginoso”.
Una proposta destinata sicuramente a far discutere: a Pozzallo e altrove (cioè nei centri del litorale ibleo coinvolti dall’emergenza sbarchi. Per questo vi chiediamo: siete d’accordo con la proposta del sindaco di Pozzallo? È giusto chiedere al governo 10 euro per ogni migrante?
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