“Passiamo così tanto tempo a cercare di rimediare a ciò che non abbiamo detto, -pensò- se solo… – si ripeté per l’ennesima volta, mentre le immagini di quelle giornate balenavano davanti ai suoi occhi come una serie di diapositive da arrestare -, se solo…”
Nicholas Sparks
Come se non bastassero le meteore che attraversano la nostra vita facendo danni e lasciando scie di fuoco devastanti, ultimamente anche il cielo si sta divertendo a regalarci lo spettacolo naturale di sfere luminose quanto pericolose! Palle di fuoco sono state avvistate praticamente in ogni angolo del mondo, anche nei cieli di tutto il Sud Italia senza creare, per fortuna, distruzione e feriti come in Russia.
Chi di voi ha il piacere (o dispiacere!) di avermi come amica su Facebook avrà forse notato che qualche sera fa, un po’ angosciata da queste notizie e dall’imminente passaggio di un asteroide sulle nostre teste, mi sono lasciata andare ad una riflessione. E se all’improvviso 2012 DA14 (questo il simpatico nome che gli scienziati gli hanno affibbiato) cambiasse idea e decidesse di modificare la sua traiettoria per farsi un giro un po’ più vicino dalle nostre parti? Accidenti! Probabilmente si schianterebbe e assisteremmo a scene apocalittiche in salsa americana prima di ritrovarci tutti insieme all’altro mondo! Game over, finito, the end. Un attimo prima ci sei, uno schiocco di dita e sei puro spirito.
E tutte le questioni in sospeso? Tutto quello che dovevi fare oggi, domani, la settimana prossima e il mese a venire? Pufff! Finito, svanito, evaporato.
In questo momento il mio cuore, che da qualche mese è perennemente sulle montagne russe, è di buon umore e il mio cervello lo sta lasciando fare quindi sto scrivendo a ruota libera ma l’altra sera il primo interrogativo che mi sono posta è stato questo: “Ma se davvero morissi tra un’ora mi sarei tolta tutti i sassolini dalla scarpa? Avrei detto alle persone a me vicine quanto sono speciali per me? Avrei detto abbastanza <Ti amo> e <Ti voglio bene> ? Potrei davvero dire di aver saldato tutti i conti?”
Si fa un gran parlare di come sia importante vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo. “Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi” recita uno dei detti più famosi sulla caducità della nostra esistenza. E’ facile essere d’accordo con queste frasi fatte. Chi di noi, in fondo, non vorrebbe vivere ogni giorno al massimo delle proprie capacità/potenzialità sapendo, però, con certezza che comunque camperà 100 anni?
Ho capito che su questo discorso le scuole di pensiero sono essenzialmente due. Ci sono quelli che pensano che non ci si debba tenere dentro proprio nulla (tantomeno le emozioni) e che quindi, per fare un esempio, al primo sintomo di innamoramento si debba correre dalla persona amata per vuotare il sacco (…fosse facile!). E poi ci sono quelli che credono che non ne valga la pena perché dall’altra parte si potrebbe trovare un muro, una porta chiusa, una persona non in grado né di capire la profondità di certi discorsi nè la fatica che comporta farli. Una persona nemmeno interessata a quel piccolo tesoro di parole per noi tanto preziose. Umiliazione, quindi, garantita.
E allora quando è meglio tacere? Quando è meglio preferire il silenzio alla rivelazione? Forse ogni mattina appena alzati dovremmo dire, anzi gridare, alle persone che amiamo quanto le amiamo! A costo di apparire pesanti, insistenti, insopportabili! L’esperienza mi ha, purtroppo, insegnato che domani potrebbe già essere troppo tardi, che le persone alle quali teniamo più della nostra stessa vita e che pensiamo che saranno al nostro fianco per sempre probabilmente, presto o tardi, andranno via. Magari lo faranno spontaneamente o magari qualcosa o qualcuno ce le porterà via, ce le strapperà proprio dalle mani. Quindi ADESSO è il momento giusto per assicurarci che chi sta al nostro fianco sia perfettamente consapevole dell’importanza del suo ruolo nella nostra esistenza.
In mezzo a tanti dubbi un’unica certezza. Nel momento in cui decidiamo di andare fino in fondo, di dire le cose come stanno e metterle bene in chiaro, di affrontare di petto una situazione difficile o persone che amiamo troppo dobbiamo farlo con la consapevolezza che il tutto potrebbe non esaurirsi nell’istante in cui parliamo ma potrebbe portare con sé una serie di conseguenze.
Per tornare all’esempio astronomico delle meteore è come se il momento in cui si vuota il sacco rappresentasse la parte più visibile e luminosa e le conseguenze fossero la scia. L’una non può esistere senza l’altra, sono un’unica cosa.
Ecco, chiediamoci questo.
Chiediamoci questo mentre camminiamo su e giù per la stanza in preda ai “e se forse” “e se mai” “ e se poi” e alla fine ci affidiamo al destino scrivendo “si” e “no” su due pezzettini di carta da estrarre a sorte. Chiediamoci questo prima di scendere dalla macchina dopo aver raccolto le idee e dare il via alle danze! Chiediamoci questo prima, anche, di spezzare per sempre un cuore. Siamo pronte, nel bene e nel male, ad affrontare queste conseguenze? Indietro non si torna, mai! Neanche per prendere la rincorsa. E allora…siamo all’altezza? Siamo abbastanza forti da non disintegrarci anche noi come un meteorite a contatto con l’atmosfera della persona alla quale parleremo occhi negli occhi? Se la risposta è si allora…beh? Che state aspettando???
“A cosa pensi?” Le chiese Garrett. “A come è bello il silenzio insieme con te”.
Nicholas Sparks