Una insolita luce accesa in un casolare rurale in una zona isolata di campagna in contrada Bosco Braccetto ha insospettito una pattuglia dei Carabinieri di Santa Croce, impegnata in un servizio di perlustrazione del territorio.
Avvicinandosi all’edificio, i militari hanno notato un cavo elettrico, lungo quasi centocinquanta metri e costituito da più cavi in rame attaccati tra loro e fissati con del normale nastro adesivo, proveniente dal quadro posizionato in una serra limitrofa all’immobile.
Entrati in casa, i militari hanno trovato anziché i ladri, due fratelli tunisini di 21 e 23 anni, che interrogati, hanno ammesso di essere senza fissa dimora e, non sapendo dove dormire, si erano abusivamente introdotti nel piccolo casolare, approfittando della corrente elettrica del vicino.
I due, indagati per violazione di domicilio e furto aggravato continuati e in concorso, sono stati arrestati. Non avendo un’abitazione dove essere sottoposti alla misura domiciliare, sono stati associati alla casa circondariale di Ragusa.
Il cavo elettrico ovviamente è stato sottoposto a sequestro, per evitare che qualcuno potesse rimanere fulminato.