Ignazio Abbate: “Il mio è un progetto di uomini, non di partiti”

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Il suo primato è senz’altro quello del tempismo, dato che già da più di un anno non fa mistero dell’intenzione di candidarsi a sindaco di Modica. È questo che fa pensare che Ignazio Abbate, comunque vada, ci sarà in questa corsa per la poltrona più importante di Palazzo San Domenico: semmai dovranno essere gli altri ad accodarsi a lui.

 

Una volontà di candidarsi, la sua, che nasce più dalla voglia di proseguire l’esperienza già fatta da consigliere provinciale, o di proporre un’alternativa all’attuale Amministrazione?

Di un’alternativa c’è bisogno, senza dubbio. Non lo dico per partito preso, tanto più che è ben noto che sono stato uno dei sostenitori di questo sindaco. Ma proprio per questo sono rimasto fortemente deluso, al punto da volermi impegnare in prima linea per un cambiamento: questa amministrazione non è riuscita ad incidere nel modo di amministrare e, anche a causa della crisi finanziaria globale, oggi il tessuto produttivo è molto più provato rispetto a cinque anni fa.

 

Cosa è mancato a questa Amministrazione per essere incisiva, secondo lei?

Posso raccontare di avere molte volte provato a cercare la collaborazione del sindaco e degli assessori per replicare a Modica esperienze positive già fatte in Provincia, ma ho sempre trovato un muro di chiusura e tanti pregiudizi. Non si è riusciti a fare manutenzioni, non si è creato un ufficio viabilità (assurdo, con 540 km di strade comunali da gestire), non si è creato un ufficio programmazione strategica per cercare e gestire i fondi comunitari (non è stato fatto un solo progetto per sfruttare i fondi del Psr), non si è fatto un passo avanti per il risparmio energetico. Credo che questo sindaco non sia stato circondato da assessori adeguati e abbia peccato nel non riuscire a far funzionare gli uffici, trasformandosi – forse senza volerlo – nella continuazione del suo passato.

 

In realtà il sindaco, tra le valutazioni di fine amministrazione, ha parlato di una scarsa possibilità di incidere sul funzionamento della macchina comunale, data l’impossibilità di sia di togliere che di aggiungere risorse…

Io penso il problema non sia nelle persone, ma nella azione che un buon amministratore deve fare su di loro, cercando di far emergere ciò che di buono c’è in ognuno, ciò che possono e vogliono fare: attualmente molti sono sparsi negli uffici in modo improduttivo. Credo che dovremo fare al Comune di Modica ciò che Crocetta sta facendo alla Regione.

 

In ogni caso il prossimo sindaco dovrà mantenersi nel solco del Piano di riequilibrio presentato da quello attuale: che ne pensa?

Questo Piano è stato inventato nell’ultimo minuto utile e manca di una forte impronta politica: qualunque futura amministrazione dovrà dargliela. Penso che, mantenendo invariati i saldi dei risultati da raggiungere, si possa intervenire con scelte diverse. Io ho coinvolto già alcuni professionisti: c’è il modo di portare fuori servizi, gestendoli in modo diverso e liberando risorse nel bilancio. Con queste risorse penso che sarà necessario creare un fondo di garanzia per le attività commerciali e le piccole e medie imprese.

 

Dunque lei è già all’opera per il programma. Ma con chi lo condividerà? A Palermo il suo partito, l’Udc, è alleato con il centrosinistra: qui non sembra se ne possa parlare…

Il nostro è un progetto fatto dagli uomini e non dai partiti. Voglio chiarire che io stesso non ho più avuto una tessera di partito da quando ho lasciato quella dei DS, chiarendo che non avrei partecipato alla nascita del PD. Se mi sono spostato al centro è stato anche per colpa di questa Amministrazione. Ma sono un uomo libero e voglio continuare ad esserlo. E questo progetto è aperto sia a persone di destra che di sinistra, che non a caso alle Politiche ognuno sta sostenendo liberamente chi vuole.

 

Ma adesso tutti parlano di ampie coalizioni e di primarie, sia a destra che a sinistra: lei come si pone rispetto a questi inviti?

Il nostro progetto è già partito. Se durante il percorso si trovano subito convergenze sui programmi anche con altri partiti, bene. Ma penso che chi andrà ad amministrare dovrà avere le mani libere, altrimenti anche il prossimo sindaco esaurirà le forze fisiche e mentali e finirà di fare politica: non è per questo che mi sto candidando.