La campagna elettorale non entusiasma. Nemmeno le regole.

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Le prime pagine dei giornali ogni giorno riportano infinite cronache politiche, per lo più di battute salaci che i candidati a governare questo Paese si rivolgono a vicenda. Ma il vero sentimento della gente resta quello di una sostanziale freddezza rispetto a questa campagna elettorale, che passa sopra le loro teste senza lasciar loro il potere di influirvi (il nostro Speciale sulle Elezioni Politiche nasce per contribuire, almeno un po’, a sanare questa ferita sul corpo della nostra democrazia).

 

La cosa più evidente è che questa campagna elettorale non interessa granché nemmeno ai candidati, che stanno cercando con il minimo sforzo di ottenere il massimo risultato di visibilità per far pesare la loro lista o per far notare la loro fugace presenza nell’olimpo dei candidati alla Camera, magari contando di mettere da parte un piccolo tesoretto da reinvestire nelle imminenti elezioni amministrative che già sin d’ora inducono un fermento ben più vivace.

 

Dentro quel minimo sforzo c’è l’ormai consolidata abitudine di partiti, movimenti e candidati di mettere in mostra simboli e facce su muri e bacheche, irrinunciabile anche quando di conquistarsi una croce in più o in meno su listoni già preconfezionati non interessa a nessuno.

 

Ed è qui che a vincere l’inedia generale di questa campagna elettorale interviene la smania di prevaricare gli altri, fino al punto di cedere alla tentazione di affiggere abusivamente i propri manifesti, pur di affiggerne qualcuno di più.

 

In questi giorni, in tutti i Comuni, squadre di Vigili Urbani e dipendenti dei vari settori manutenzioni sono al lavoro per coprire i manifesti abusivi e basta guardarsi intorno per accorgersi di quanti erano, prima di essere nascosti, rispetto a quelli regolarmente affissi. I Vigili Urbani di Modica, ad esempio, mi confermano un servizio che in questo momento si sta svolgendo dalle 6 alle 24 di ogni giorno per prevenire e reprimere il fenomeno, facendo poi le dovute comunicazioni alla Questura e alla Prefettura: non ci vuole molto a capire quante risorse vengono distratte da altro; risorse che non basteranno le multe comminate ai responsabili – che probabilmente non verranno mai pagate, dopo il lungo iter dei ricorsi e la manna generosa dei condoni – a rimborsare agli enti pubblici.

 

Andiamo verso le elezioni amministrative e lì sì che ci sarà un vero interesse per la campagna elettorale. Speriamo – ma senza troppa convinzione – che coloro che ne saranno i protagonisti nel frattempo questo interesse imparino ad averlo anche nei confronti delle regole e dell’obbligo morale – per chi si candida a gestire la cosa pubblica –  di rispettarle. (Il raffronto con chi nelle scorse ore ha parlato di “moralismi” a proposito della necessità di rispettare regole ben più importanti, spingendosi fino all’apologia di reato, sarebbe troppo facile e banale: ve lo risparmio). 

 

Almeno eviteremo che le affissioni selvagge comprimano la competizione elettorale nell’imbuto dell’arrivismo selvaggio e riducano le nostre città nello stesso stato in cui un noto Circo internazionale sta riducendo Modica, in queste ore.

Con rispetto parlando, ovviamente, per la Politica.