“Modica è vittima di un pericoloso declino: non vedo più la città che cinque anni fa era il traino del Distretto del Sud Est”. Fabio Granata – oggi candidato alla Camera dei Deputati nella lista di Fli, sette posizioni avanti alla modicana Margherita Gintoli – è venuto a riprendere il filo del suo rapporto con la Contea da dove lo aveva lasciato. Stiamo parlando di quando, con l’Amministrazione dell’ex sindaco Piero Torchi, vi faceva tappa spesso per parlare di Unesco, beni culturali e turismo.
E sono proprio questi gli argomenti – i più consoni all’esponente di Futuro e Libertà – che gli fanno da pretesto per lanciare il discorso politico che il suo partito si prepara a fare per le amministrative a Modica.
Le premesse di questo discorso sono tutte le critiche che Granata, evidentemente informato nel dettaglio sulle vicende cittadine, ha da rivolgere all’Amministrazione che è seguita a quella di Torchi: “Solo a Modica – ha detto Granata – senza altri termini di paragone in Sicilia e nel resto d’Italia il dibattito cittadino si è bloccato per 4 anni solo sulla situazione economica del Comune, sviando l’attenzione dall’incapacità evidente di questa amministrazione di fornire alla città e al territorio di cui è capofila, un credibile progetto di sviluppo”.
Le considerazioni di Granata ovviamente si riagganciano al passato da lui conosciuto: “Ho contribuito a far finanziare numerosi restauri e ristrutturazioni per edifici inspiegabilmente ancora non fruibili, ho finanziato Eurochocolate che da due anni è inspiegabilmente scomparso dall’agenda di questa amministrazione, ho evitato la scomparsa del Liceo Campailla che oggi invece si sta concretizzando”.
Granata parla anche di “blocco del settore edilizio, dopo che tra il 2003 e il 2008 erano state appaltate opere per 100 milioni di euro” e chiede “di sapere quale anomalia si nasconde dietro il fatto che per una intera legislatura non si è proceduto ad indire la gara d’appalto sulla raccolta dei rifiuti, giacché questo fatto non è ininfluente sulla qualità della vita e dell’accoglienza per la città”.
Le critiche di Granata su questa presunta “mancanza di progetto di sviluppo” si allungano fino a Palermo, sull’attuale governo Regionale, con un riferimento alla Bit che si chiude oggi: “Quand’ero assessore – ricorda – la Sicilia si presentava con un unico stand il cui cuore erano i siti Unesco, il nostro biglietto da visita. Oggi su tutto questo si è aperto un buco nero”.
Da qui, la voglia di ricominciare. E Granata non vorrebbe rinunciare a tornare a condividerla proprio con Torchi: “Stiamo lavorando per una lista civica – ha confermato Granata – e il mio auspicio è che il precedente sindaco, con cui ho sempre avuto un rapporto privilegiato di vicinanza, possa tornare in campo con la propria proposta”. L’idea è quella di non presentarsi sotto i simboli di partito, ma piuttosto con una aggregazione di forze alternative all’attuale amministrazione, “unite da un programma – spiega Granata – che parli dell’identità della città e delle chiavi del suo sviluppo”.