Crocetta a Ragusa: “Saremo la prima lista, rispondiamo a chi si oppone al cambiamento”

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Ad aspettarlo, fuori da Villa Dipasquale, c’era un picchetto dei comitati No Muos che ormai lo inseguono ovunque in Sicilia. Il Governatore Rosario Crocetta non ha esitato, appena sceso dall’auto blu, a dirigersi verso di loro per rassicurarli sul fatto che la revoca delle autorizzazioni – già firmata – andrà avanti regolarmente e che indietro non si torna. 
 
Ma ad accoglierlo, nella grande sala, c’era un popolo in attesa e Nello Dipasquale pronto a fare gli onori di casa: “In campagna elettorale sono stato costretto a giustificarmi per il fatto di cercare il voto per Rosario Crocetta – ha esordito Dipasquale – ed ero considerato un traditore da tutti. Ora è tutto più chiaro a tutti e io sono pronto a ribadire a Crocetta la mia fedeltà incondizionata. Con lui mi è tornato l’entusiasmo vero di fare politica. Con lui l’immagine della Sicilia è già cambiata, come una casa in cui c’è finalmente un padrone che è lì a rimettere le cose a posto. In lui ci sono le nostre speranze”.
 
“In questi giorni in cui giro la Sicilia per la campagna elettorale, come a Trapani dove si è suicidato quel ragazzo senza lavoro – ha cominciato a raccontare Rosario Crocetta nel suo lunghissimo intervento – vedo ovunque situazioni di povertà e di degrado. Il fatto è che quando pensiamo alla mafia pensiamo solo ai clan, a quelli che hanno lo stampo in fronte, e non pensiamo che sia anche nelle classi dirigenti, dietro le scrivanie. Noi abbiamo cominciato subito a togliere le cose inutili dalla programmazione della spesa, mettendoci dentro quelle che vanno incontro a questo disagio sociale”. Crocetta ha elencato gli sprechi, gli affarismi e “le cricche” su cui ha cominciato a mettere mano da quando è al Governo: dal Consorzio Autostrade Siciliane alle Asp alla formazione, passando per la “manciugghia” dei grandi eventi turistici. “Questo vuol dire mettere i conti in ordine, altro che fare il dittatore!”, ha affermato citando persino Brecht quando dice: “A noi che amammo la giustizia non fu concesso di essere buoni”.
Da qui, lo sguardo alla programmazione futura: fondi per i Comuni, per la riqualificazione dei quartieri, per le imprese. “Già ora – ha annunciato – stiamo facendo la legge sulla sburocratizzazione per approvare tutti i progetti in tre settimane”.
 
Trovandosi a Ragusa, Crocetta non poteva esimersi dal fare un riferimento all’aeroporto di Comiso, “che – ha ribadito – deve partite subito”: “Domani, anzi, manderò una lettera alla Soaco per dire che se l’aeroporto non parte e la Comunità europea vuole indietro i 20 milioni che ci ha speso, noi li addebiteremo a loro”.
 
Ma Crocetta era a Ragusa anche r soprattutto per fare campagna elettorale alla sua lista per il Senato, il Megafono, con una carrellata di punti da far valere a livello nazionale, a cominciare dall’applicazione dell’articolo 37 dello Statuto (secondo cui le imprese che investono in Sicilia devono pagare le tasse in Sicilia) e  dall’obbligo della partecipazione del Presidente della Regione a ogni Consiglio dei Ministri in cui si parlerà della Sicilia. 
“In questa lista accettiamo tutti gli uomini di buona volontà – ha chiarito – senza tenere conto di steccati e logiche superate dalla storia. Se la maggioranza dei siciliani farà in modo che questa sia la prima lista al Senato, darà un segnale a coloro che si oppongono al cambiamento e anche a Roma e a Bruxelles”.
 
Presente in sala anche Gianna Di Martino, esponente di Territorio e candidata al Senato nella lista “Il Megafono”. 
Nella affollatissima platea si sono fatti notare gli acquisti – vecchi e nuovi – che Territorio e Megafono hanno fatto in questi mesi e in questi giorni in Provincia di Ragusa. 
E in prima fila c’erano anche – pesci appena un po’ fuor d’acqua nel lago sempre più abbondante di Dipasquale – i sindaci di Vittoria Giuseppe Nicosia, di Pozzallo Luigi Ammatuna, di Scicli Franco Susino e di Modica Antonello Buscema.