Poche idee a sinistra, sin troppe a destra, ma in entrambi i casi piuttosto confuse. La geografia delle posizioni politiche in vista delle elezioni amministrative è ancora ben lungi dall’essere definita e anche le cose che sembrano già date per certe potrebbero non essere tali.
Dopo che Antonello Buscema ha formalizzato una volta per tutte l’intenzione di uscire di scena, al Partito Democratico si è presentata una bella grana: pensare in tutta fretta alla costruzione di una candidatura a cui forse nei mesi e negli anni passati non si era proprio lavorato, avendo data per scontata la ricandidatura dell’uscente. Il segretario del PD Giancarlo Poidomani ha l’incarico di coordinare le consultazioni per capire quali sarebbero le eventuali disponibilità, sia all’interno che all’esterno del partito: si potrebbero valutare soggetti emergenti nel contesto del gruppo dirigente, anche consiglieri e amministratori uscenti, oppure cercare soluzioni di sostanziale discontinuità con l’esperienza che si sta concludendo.
“Stiamo facendo degli incontri interlocutori – spiega Giancarlo Poidomani – anche con altre forze politiche con le quali intendiamo provare a raggruppare una coalizione di centrosinistra”.
Oltre a Vito D’Antona e a Sel, in questa coalizione potrebbero starci il movimento LiberaModica di Angelo Di Natale, che però ha già lanciato una serie di segnali piuttosto chiari rispetto alla propria distanza dall’attuale Amministrazione e alla propria voglia di porvisi in antitesi, e anche la neonata lista Crocetta, che a Modica sta raccogliendo adesioni soprattutto femminili grazie all’opera di reclutamento di Ivana Castello, che proviene dagli ambienti di ex An ma ha evidentemente cambiato idea circa la propria collocazione. All’interno di questa larga coalizione si potrebbero svolgere le primarie per l’individuazione di un candidato di tutti.
Il Pd non sembra invece voler prendere in considerazione, almeno in questa fase, l’idea di condividere questi passaggi con Mommo Carpentieri, il quale, essendosi collocato nel “Territorio” di Nello Dipasquale, dovrebbe a rigor di logica rivolgere lo sguardo più al centrosinistra che al centrodestra. Nulla esclude che Carpentieri vada a fare la sua corsa in solitaria con le liste civiche che lo sosterranno (e forse anche i candidati del Centro Democratico di Tabacci), per poi ritrovarsi in sede di ballottaggio – nella peggiore delle ipotesi – a fare da ago della bilancia. Dopo che anche ‘Nzuliddu Pitino è uscito dal PdL per entrare in Territorio, appare infatti quantomeno improbabile la ripresa del dialogo con il centrodestra. Lo stesso Carpentieri aveva dichiarato nei giorni scorsi di sentirsi “diametralmente alternativo ai berlusconiani”.
E rispetto a questi movimenti nell’area di centro, il PdL non ha tardato a reagire: proprio ieri Nino Minardo ha rilanciato la propria sfida a tutti coloro che si riconoscono nel centrodestra proponendo “Primarie libere”: “Chi pone steccati e veti conferma miopia politica e si autoesclude. Non serve – secondo Minardo – un sindaco dalle piccole clientele, che coltivi il suo orticello. Pensiamo che la politica vada fatta col sentimento e non col risentimento, con gli originali e non con le brutte copie. Impegnarsi per un progetto per Modica e non contro Modica e che metta i cittadini in primo piano con l’unico obiettivo di ricostruire insieme: prima i programmi, i progetti e poi gli uomini. Per questo – ha concluso – chiedo a tutte le forze politiche e civiche di fare uno sforzo comune: lavoriamo a un progetto unitario, facendo scegliere il candidato sindaco alla città. Con le primarie”.
Tra queste forze potrebbero esserci l’Udc, che ha già espresso la propria candidatura proponendo Ignazio Abbate e che – in barba alle alleanze regionali – potrebbe muoversi in un’aggregazione più di centrodestra, e l’MpA/PdS di Riccardo Minardo, che ha già lanciato il nome di Giorgio Cerruto.
Si dovrà dunque capire se tutte queste autocandidature insisteranno per rimanere tali al primo turno, affollando la scheda elettorale per misurarsi le forze, o se le prossime settimane serviranno a fare un minimo di sintesi, chiarendo anche i contorni di un quadro politico che in questo momento resta – a Modica ma non solo – un po’ troppo liquido.