Alla Bit Ragusa avrà uno stand vuoto

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Ad appena cinque giorni dall’inizio della più importante rassegna del turismo italiano, la Bit di Milano, la Provincia regionale di Ragusa ha fatto sapere stamani che parteciperà con un proprio stand. Infuriati alcuni operatori turistici contestano apertamente tale decisione considerato che proprio sulla Bit di Milano nelle scorse settimane si era avviata una fase di concertazione con il Comune di Ragusa e con la Provincia regionale, e prendendo atto delle scarse risorse economiche e della necessità di essere presenti anche ad altri appuntamenti su scala internazionale, si era giocoforza deciso di soprassedere.

 

Adesso, invece, la Provincia fa sapere che si andrà comunque.

“Ci chiediamo a promuovere cosa – scrivono dal Consorzio Turistico Ibleo –  e chi visto che gli operatori non possono di certo essere coinvolti all’ultimo minuto e non hanno possibilità di attivare dei pacchetti turistici da vendere. Sarà pur vero, come fa notare la Provincia, che quest’anno si apre l’aeroporto di Comiso, ma ai tour operator internazionali che tipo di proposta stiamo andando a vendere? Per i biglietti aerei basta un booking on line. Cosa differente è vendere il territorio”.

 

Lo rileva in particolare Marco Nuzzarello, direttore di Poggio del Sole Resort, una delle strutture turistiche iblee più importanti, affiliata al Citur: “Abbiamo appena concluso i quattro appuntamenti dei giovedì del turismo e, proprio con il commissario della Provincia, si era parlato di governance, di collaborazione con le strutture turistiche, di coinvolgimento. E in fase di confronto e concertazione, prendendo atto di minori risorse disponibili e di tempi limitati, si era deciso di non partecipare alla Bit di Milano per attrezzarci opportunamente per Berlino o Monaco. Solo stamani, attraverso un comunicato stampa, la Provincia ci fa sapere che sarà presente alla manifestazione milanese. Siamo rimasti allibiti. Non voglio entrare nel merito di chi allestirà lo stand e di cosa ci sarà, ma di certo si stanno spendendo soldi pubblici e non sono stati coinvolti nel modo più giusto gli operatori del settore. Non è certo pensando ad un annuncio cinque giorni prima della manifestazione che si fa programmazione o strategia turistica. Come operatore turistico, a questo punto, che ci vado a fare a Milano, se non una bella passeggiata. In così poco tempo non posso di certo organizzarmi. Non avrei un pacchetto turistico adeguato da proporre, così come la mia stessa azienda non mi manderebbe perché all’ultimo momento aerei e hotel costano di più. Non è tollerabile che, anche dopo il tentativo di attivare una concertazione, qualcuno si alza e dice andiamo alla Bit. La presenza ad una manifestazione del genere si programma un anno prima, non gli ultimi cinque giorni. Pensavamo che gli incontri che come consorzio abbiamo programmato, tesi anche a scuotere la coscienza politica, ci avessero aiutato nella strategia turistica. Purtroppo non si riesce ad andare oltre le belle parole. Il nostro interesse è vendere il territorio e non raffazzonare uno stand magari con pieghevoli vecchi. Non è questa la giusta direzione del turismo”.

Anche altri operatori contestano la scelta della Provincia. Della stessa idea i responsabili delle principali strutture ricettive iblee: Antica Badia, Il Barocco, Dimora di Spartivento, Casato Licitra, De Stefano Palace, Hotel Montreal.
“Alla Bit ci sono dei veri e propri colossi del settore turistico e presentarsi con uno stand attivato all’ultimo momento, senza nulla in mano, è una mossa poco studiata, molto avventata e assolutamente improduttiva – rileva Gloria Bucchieri, direttore dell’hotel Montreal di Ragusa, affiliato Citur – Abbiamo parlato anche di recente di governance e di concertazione tra istituzioni e operatori turistici. Adesso la Provincia ci regala un colpo di mano che a nostro avviso non ha grande senso. In rapporto all’impegno economico che richiederebbe, e di questi tempi non ci possiamo permettere di sperperare risorse, la partecipazione a questi grandi eventi fieristici fatta all’ultimo momento non è proficua. Andare così, al buio, senza una proposta turistica seria, concertata, condivisa, non ha certo un valore per il settore turistico ibleo. Magari ci faranno sapere come sarà andata al ritorno. Noi, purtroppo, non potremo esserci, perché non programmiamo i pacchetti turistici gli ultimi cinque giorni, ma molti mesi prima. Anche a volerci andare adesso come Consorzio Ibleo Turismo non avrebbe senso perché non potremmo accedere al Buy Italy, sarebbe troppo tardi per chiedere gli appuntamenti agli operatori che avranno già le agende al completo da diverse settimane. Andare a Milano, con un pugno di mosche in mano, sarebbe assolutamente anti produttivo per un’azienda privata. Certo, magari per il pubblico non lo è”.