7.294.593,40 euro. A tanto ammonta il debito del Comune di Scicli, che dovrà essere ripianato attraverso il Piano di riequilibrio che ieri è stato approvato dalla Giunta e che oggi pomeriggio sarà sottoposto all’esame del Consiglio comunale, già convocato per le 17.
Lo stesso Consiglio, lo scorso 14 dicembre, aveva deliberato il ricorso a questa procedura che è stata introdotta dal cosiddetto “decreto Salva Enti” del Governo Monti: ai Comuni che si trovano in gravi difficoltà finanziarie, viene data la possibiltià di redigere un piano di rientro dal debito, sottoposto al rigoroso controllo della Corte dei Conti, anziché essere costretti a dichiarare il dissesto. In provincia di Ragusa vi ha già fatto ricorso il Comune di Modica, dove il Piano è esecutivo, mentre a Ispica è stato bocciato dal Consiglio.
Per Scicli si è trattato di fatto di una scelta obbligata, dato che la Corte dei Conti aveva già segnalato tutte le criticità del bilancio e assegnato un termine perentorio per l’applicazione delle misure correttive.
Dalla relazione dell’assessore al Bilancio Pino Adamo, emergono i dati effettivi del debito, che in realtà ammonta a ben più di quei 7 milioni che verranno destinati al ripiano.
I soli debiti fuori bilancio ammontano a 10,4 milioni e tra questi spiccano i 2,5 milioni di euro di debiti con l’Ato e i 3,7 milioni di euro di debiti con l’Enel: tuttavia ci sono pure 3,1 milioni di euro di debiti derivanti da sentenze esecutive che per scelta dell’Amministrazione verranno ripianati attraverso mutui con la Cassa Depositi e Prestiti, anziché attraverso il Piano di riequilibrio. Ed è così che si arriva al dato finale di circa 7,3 milioni.
Ci sarebbe anche un disavanzo di 1,8 milioni, derivante da uno squilibrio nel bilancio del 2012 in gran parte dovuto alla drastica riduzione dei trasferimenti di Stato e Regione: anche questo debito, però, pare possa sottrarsi al Piano ed essere invece coperto grazie ad un avanzo di amministrazione che si conserva nella parte dei residui. Nel 2012, peraltro, il Comune non ha rispettato il Patto di Stabilità, il che comporterà ulteriori penalità nei prossimi anni.
La relazione dell’Amministrazione rileva anche i problemi legati alla carenza di liquidità strutturale del Comune, che deriverebbero in gran parte dalla difficoltà di riscuotere grosse entrate extratributarie, come quelle che si attenderebbero per il conferimento nella discarica di San Biagio da parte dei Comuni di Modica, Ispica e Pozzallo (che non si trovano certo in minori difficoltà).
Da queste premesse discende la decisione dell’Amministrazione di spalmare il ripiano del debito nei prossimi sette anni (la legge ne assegna al massimo dieci) e di concentrare nei primi anni le misure più pesanti, per poi andare via via ad alleggerirle.
Per fare in modo che l’ente possa sostenere questo impegno, l’Amministrazione proporrà al Consiglio delle scelte precise, principalmente di riduzione della spesa, e in particolare:
– la riduzione del 30% delle indennità degli amministratori;
– la razionalizzazione nella gestione dei servizi comunali (dal risparmio sui carburanti a quello sulla carta);
– la richiesta ai cittadini di contribuire a coprire almeno il 36% dei servizi a domanda individuale;
– un risparmio sull’energia elettrica, attraverso l’attivazione di un contratto con un nuovo gestore;
– l’azzeramento dei fitti passivi;
– l’affidamento esterno della gestione degli impianti sportivi;
– il pensionamento, nei prossimi dieci anni, di 114 dipendenti, che potranno essere rimpiazzati solo a partire dal 2018.
Dato che la legge concede 60 giorni di tempo dalla prima delibera per approvare il Piano definitivo, al Consiglio comunale di Scicli restano davvero pochi giorni per prendere una decisione.