E’ di ieri la notizia ufficiale del suo accordo con Territorio, cosa l’ha spinta a trovare una sintonia con questo movimento?
Sono orgoglioso che il Movimento Territorio, il suo leader Nello Di Pasquale e tutto il gruppo dirigente di Modica, abbiano voluto sposare la mia proposta per la città. Vorrei, però, subito risponderle che non si tratta di un accordo soltanto sulla mia persona, bensì un progetto che parte dal Movimento che abbiamo costituito “Adesso Modica” e si propone di amministrare la città con idee innovative: tanto per cominciare un programma partecipato, che nasca dal basso, cioè sposi le vere istanze della gente e dei cittadini modicani.
A Territorio si sono trasferiti molti fuoriusciti dal PdL, come del resto è lei. Michele D’Urso ha detto che vorrebbe dialogare anche con voi per una “grossa coalizione” per il governo di Modica, cosa gli risponde?
Ancora una volta ribadisco che io non mi sono “trasferito” in Territorio, ma è stato il Movimento che ha deciso di sposare la mia proposta “civica” per la Città. Noi siamo pronti a dialogare con tutte le forze politiche che vogliano sposare il nostro progetto che, ribadisco, non è politico ma civico. Mi risulta strano, comunque, che il Pdl possa dialogare con noi: Io mi sento diametralmente alternativo ai “berlusconiani”. Tutti sanno le “marcate” prese di posizione che ho assunto nei confronti del Pdl modicano e dei suoi dirigenti, qualora ne esistano.
Di contro, Territorio in questo momento si colloca – nella geografia politica regionale – al fianco di Crocetta e comunque del centrosinistra: potrebbe aprire un dialogo anche da questa parte?
Crocetta rappresenta una speranza per la Sicilia: un’opportunità di cambiamento per voltare pagina, rispetto al passato. Anche in questo caso, torno a dire, sono prontissimo a dialogare con tutte le forze che abbiano come finalità la “rinascita” della Città. Modica ha bisogno di ritrovare fiducia in sé stessa, di rilanciare l’economia, puntando sull’edilizia, sulle piccole e medie imprese, sull’artigianato, sull’agricoltura e sull’imprenditoria. Ci sono tutte le basi per immaginare un futuro più roseo.
In entrambe i casi, sarebbe disposto a valutare l’ipotesi di primarie?
Se fossero primarie aperte, intendo alla società civile, a proposte civiche, al di là dell’anacronistico “steccato” dei partiti del cosiddetto centrosinistra, assolutamente si. Le dico di più, in quel caso, in favore del progetto (al di là degli uomini), sarei disposto ad azzerare qualsiasi posizione già precostituita.
Quale crede che sia la soluzione migliore per amministrare Modica? Potrebbe considerare possibile alleanze con chi l’ha amministrata in questi anni?
Essere Amministratori vuol dire avere l’oculatezza del buon padre di famiglia. Quando si riescono ad attrarre e rintracciare risorse per il territorio, si spendono, appunto, con il buon senso del “padre di famiglia”. Quando ciò non accade, si interviene nel modo più idoneo e sicuro per non intaccare il bilancio. Saremo attenti nell’applicazione del Piano di Riequilibrio Pluriennale, ma faremo un Bilancio parallelo, nel quale cercheremo di inserire finanziamenti statali, regionali e, soprattutto, Europei. Proprio per tale ragione, ci saranno degli esperti (assolutamente gratuiti) che lavoreranno per l’individuazione dei Bandi Europei, sempre più fondamentali per i Bilanci “sanguinanti” degli Enti Locali. Vogliamo far sì, inoltre, che l’azione dei privati possa favorire l’Ente. Sempre con il principale interesse comune.
Qual è il progetto sulla base del quale sta chiedendo le adesioni alla sua candidatura?
Come già accennato nella mia prima risposta, stiamo realizzando un programma “itinerante”, con incontri nei diversi quartieri, con le categorie sociali ed economiche della Città. Tutto ciò per realizzare, appunto, un progetto amministrativo che raccolga diverse istanze e sensibilità. Sicuramente, posso già anticiparle, punteremo su un nuovo “patto di collaborazione” fra dipendenti ed Ente, per creare una realtà proficua, un sistema di lavoro dove tutti si sentano importanti e fondamentali: insomma, in poche parole, un “Gioco di Squadra”. Altra questione fondamentale sarà, per noi, mettere in sicurezza le scuole e gli Istituti dove studiano, giocano e vivono i nostri figli. Questa è sicuramente una priorità ma, le ripeto, a giorni presenteremo un elenco con punti e metodi di realizzazione concreti.