Da “uomo di partito”, è il segretario provinciale dell’Udc Pinuccio Lavima ad accettare l’inserimento nella lista per la Camera. Pinuccio Lavima è al sesto posto, dunque non in posizione utile giacché le proiezioni indicano la possibilità massima di due eletti per l’Udc nella circoscrizione Sicilia Orientale.
La sua disponibilità a candidarsi è stata una disponibilità da “uomo di partito”. Che valore ha questo in un momento in cui il ruolo dei partiti e la fiducia dei cittadini nei loro confronti è continuamente messa in discussione?
Ho risposto a questo invito del partito perché ad impormelo è la mia stessa formazione politica. La mia carriera è sempre stata fatta in questo partito di cui continuo ad essere esponente e dove ritengo che concluderò la mia carriera. È anche un motivo di coerenza e di etica politica: se mi trovo in questo partito è perché ne abbraccio i valori e i principi, dunque non potevo che essere disponibile a mettermi al servizio di questo: vuol dire mettersi al servizio dei cittadini e in particolar modo di quelli della mia terra.
L’Udc ha scelto di sostenere Monti, dopo aver provato a parlare anche con il Pd. È probabile che chi vincerà non avrà la maggioranza per governare: con chi, allora, si potrebbe dialogare meglio?
L’Udc ha già un anno fa affermato la validità di Monti come guida del paese: il bipolarismo ha portato il nostro paese sull’orlo del baratro. Dunque dopo Monti dal nostro punto di vista ci può essere solo un altro Monti: nessuno potrà essere altrettanto affidabile. Difficilmente con questa legge elettorale si avranno maggioranze solide: il 26 febbraio faremo le valutazioni rispetto alla necessità di attuazione dell’agenda Monti, fermo restando che non abbracceremo mai le ali estreme (dunque da un lato Sel e dall’altro la Lega).
Alla Regione siciliana invece l’Udc è alleato del Pd e di Crocetta. Cosa di dovrà chiedere prioritariamente al nuovo governo nazionale?
Abbiamo sostenuto Crocetta perché c’era la necessità di una moralizzazione della politica e di un risanamento finanziario della Regione, dopo il disastro del Governo Lombardo. Per il futuro, sarebbe sin troppo banale parlare della questione delle infrastrutture, giacché è una argomento in agenda da troppi anni. Sicuramente chiediamo che il Governo nazionale presti attenzione alla Sicilia, che più di tutte le altre regioni ha pagato lo scotto della propria marginalità: non dimentichiamo quanti fondi europei per lo sviluppo non sono stati spesi da Lombardo e quanti altri Berlusconi, Tremonti e Zaia hanno distratto per coprire gli interessi del nord.
L’Udc, con il Presidente Antoci, ha amministrato la Provincia di Ragusa fino a un anno fa. Adesso ci ritroviamo con un Commissario e tanta incertezza sul futuro anche a causa delle decisioni ondivaghe dei Governi nazionale e regionale sulla soppressione delle Province, cosa ne pensa di tutta questa storia?
Questo è un aspetto fondamentale. La nostra campagna elettorale la incentriamo proprio sulla necessità, per questa Provincia, di sollevare la testa e di avere uno scatto di orgoglio rispetto a tutti gli inaccettabili tentativi di emarginazione. Se noi consideriamo solo quanti commissariamenti ci sono stati diretti (addirittura all’Asp è arrivato il commissario di un commissario!) ci rendiamo conto della drammaticità della situazione attuale. Dopo le elezioni vogliamo che Crocetta venga a Ragusa e gli chiederemo che si ricostituisca la democraticità nella gestione e nel governo dei nostri enti, perché non vogliamo più subire commissariamenti. Lo scatto d’orgoglio, dunque, dev’essere di tutta la casse politica e dei cittadini.