Le prossime elezioni amministrative sono alle porte. In men che si dica ci ritroveremo, più di quanto non lo siamo già, sommersi di notizie ed informazioni più o meno fondate che riguardano la complessa ed affascinante corsa per la conquista della poltrona di primo cittadino a Modica.
Sarà una campagna elettorale che gioco forza risentirà del risultato delle prossime politiche la cui campagna elettorale è in pieno svolgimento.
Ancora una volta, però, coloro i quali intendono già spendersi per questa campagna elettorale e i partiti politici o movimenti di riferimento stanno già commettendo il primo grave errore di sostanza ed insieme di comunicazione. Tutti infatti sono già impegnati nel dire cosa intendono “fare” per la propria città, cosa intendono “fare” per risollevare la perenne critica situazione economica delle casse comunali, cosa intendono “fare” per riportare la città di Modica ai fasti di un tempo. Insomma tutti i papabili candidati si impegnano a “fare” dimostrando già in modo chiaro tutti i loro limiti sia sostanziali che di comunicazione.
Alla città di Modica oggi infatti non serve un Sindaco che faccia. Fare è sinonimo di azione. Una azione tesa al raggiungimento di un risultato che potrebbe anche non essere quello sperato poiché per agire non occorrono competenze specifiche, capacità particolari ma soltanto buona volontà e dedizione. Per troppo tempo abbiamo assistito al valzer di soggetti che nella stragrande maggioranza dei casi , occupando il ruolo di amministratori, hanno, a voler essere buoni, fatto, poiché spesso hanno soltanto tentato di fare o peggio ancora non hanno fatto nulla. In questa loro azione del “fare” si sono mossi probabilmente armati di buona volontà ma senza possedere quell’alto grado di specializzazione necessaria a conciliare le capacità manageriali con quelle politiche e di comunicazione che ogni buon amministratore deve oggi possedere, tralasciando la formazione nelle scienze politiche senza le quali sarebbe come chiedere ad una matricola della facoltà di medicina un delicato intervento chirurgico a cuore aperto.
In una fase storica così complessa per l’Intero Paese ed ancora di più acuita nella nostra città dai cronici problemi gestionali dell’ente pubblico accumulatisi nel corso degli anni, non basta a mio giudizio soltanto il consenso degli elettori. Non deve bastare, così come non basta e non deve bastare l’impegno dei candidati alla carica di Sindaco a “fare”.
Oggi Modica necessita di un Sindaco che si impegni a “gestire” il Comune di Modica. Gestire è azione molto differente dal fare. Significa indirizzare i processi politici, economici, culturali, etici, demografici, esattamente nella direzione in cui si vuole andare, nei tempi e nelle modalità desiderate, senza la possibilità di eventi imprevisti o imprevedibili che ne ostacolino o riducano i tempi di attuazione. E’ questo il grande salto di qualità che dobbiamo pretendere dalla nuova classe politica che andrà a governare la nostra città nei prossimi anni.
Affinché ciò avvenga occorrono soggetti che queste capacità le possiedano non per dono di natura o per esperienza maturata sul campo. Oggi non basta. Occorre moltissimo studio. Occorrono quindi soggetti che abbiano indirizzato negli ultimi anni le proprie risorse temporali ed intellettive in questa direzione. Il tempo delle scelte effettuate per un fatto esclusivamente fideistico o peggio ancora simpatetico è abbondantemente passato di moda. Le nefaste conseguenze di tali scelte dell’elettorato sono sotto gli occhi di tutti. E’ giunto il momento di pretendere professionalità manageriali, se serve rinunciando anche a qualità prettamente emozionali come simpatia o affabilità. Oggi un Sindaco od un assessore che pensano di risolvere un problema con una pacca sulle spalle stride con le richieste di risoluzioni definitive di problemi cronici che i cittadini urlano a gran voce alla classe dirigente. Occorre pensarci per tempo nella speranza propedeutica che la pochezza della politica non precluda ancora una volta la strada ai professionisti capaci a vantaggio di glober trotter Incapaci se non di coprirsi di ridicolo nel tentativo di rimanere a galla nel mare del vacuo!