Chiudere via Paestum? Il Commissario cerca di temporeggiare

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La notizia è arrivata come una tegola in testa a cittadini e politici: nel giro di pochi giorni, forse di poche settimane, via Paestum dovrebbe chiudere per consentire alle Ferrovie di realizzare un vecchio progetto per la messa in sicurezza del passaggio a livello e per la realizzazione di un sovrappasso pedonale.

 

La società Rete Ferroviaria Italiana – addirittura – ha chiesto la chiusura del passaggio a livello invitando l’Amministrazione comunale a provvedere entro il termine di trenta giorni, viceversa provvederà in proprio con spese in danno dell’Ente.

Il Commissario Straordinario Margherita Rizza si è attivata per far sì che il Comune possa avere qualche mese di tempo a disposizione, prima della chiusura del passaggio a livello, per realizzare un sovrappasso pedonale.

“Tratterò la materia nelle sedi opportune e con gli interlocutori appropriati”, dichiara la Rizza, che nei gironi scorsi ha già incontrato a Palermo Salvatore Cocina della Rete Ferroviaria Italiana.

 

Imemdiate le reazioni, tra cui quella del coordinatore cittadino del Pid Francesco Barone, che chiede “concertazione, chiarezza e ricerca di ogni possibile soluzione insieme alla cittadinanza”. “Non possiamo apprendere una notizia del genere dai giornali – evidenzia Barone – molti cittadini della zona, infatti, non sono nemmeno informati di tutto questo. E non basta che il commissario riferisca alla conferenza dei capigruppo: i capigruppo stessi devono essere presenti ad un eventuale incontro urgente con le Ferrovie dello Stato. Inoltre è necessaria una concertazione con i residenti e con i commercianti della zona che dalla chiusura del passaggio a livello riceverebbero un duro colpo”.

 

Anche il consigliere comunale del Pid, Giorgio Mirabella, intende chiedere la convocazione di un Consiglio comunale aperto per discutere la cosa: “Ci sembra oltremodo doveroso dare uno spazio di riflessione ai tanti cittadini e commercianti che verranno oggettivamente penalizzati se tale provvedimento strutturale dovesse essere eseguito. Ci rendiamo conto che si tratta di un provvedimento di sicurezza, ma dobbiamo tenere anche in debito conto le rivendicazioni di quanti in questi anni hanno deciso di aprire le proprie attività commerciali in quella zona e che ci vivono”.